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C’erano una volta, e ci sono ancora, le bandiere nel mondo del calcio. Quei giocatori che hanno scelto di legare la propria carriera e la propria immagine a una sola squadra. Riuscendovi. Sono bandiere i calciatori che resistono al richiamo del denaro e della gloria esercitato da club prestigiosi. Nel mondo del pallone, è difficile trovare liberi pensatori che inseguono i propri sogni, che piegano la propria carriera in funzione del loro amore per una città, per una maglia, per una curva. Per delle idee e ideologie, anche. Ecco, Marek Hamisk, invece, è esattamente uno di quelli. Uno per cui la città, la maglia, la curva sono sempre venuti prima di tutto. Anche prima dei soldi. Anche prima di quel miliardo divenuto famoso. Per Marek la maglia azzurra era l’amore della sua vita e indossarla non aveva prezzo.

Il vicepresidente della Juventus, Pavel Nedved, ha rilasciato alcune dichiarazioni a tv Digi sport riguardanti un retroscena sul capitano partenopeo. “Due anni fa era tutto fatto per portare Hamsik a Torino ma il calciatore rifiutò in maniera categorica per restare a Napoli. Posso anche comprendere la sua scelta, è diventato il simbolo della squadra azzurra, nel prossimo campionato supererà Maradona per reti segnate, però da noi avrebbe vinto sicuramente di più e magari conquistato il pallone d’oro, perché ha tutte le caratteristiche per farlo. La sua carriera comunque è fantastica e io rispetto le sue decisioni. Adesso sono certo che chiuderà la carriera a Napoli”. Parole che hanno subito fatto il giro del web e aumentato la stima dei tifosi azzurri verso il loro capitano, per un calciatore che ormai si sente napoletano dentro.