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Napoli – L’Ordine degli psicologi della Campania lancia le linee guida per l’intervento psicologico e psicoterapeutico in riabilitazione, uno degli ambiti della sanità regionale che presenta problemi endemici, tra carenza di personale e disomogeneità di prestazioni e prescrizioni, che generano gravi ripercussioni sull’utenza.

Il volume che sarà presentato nel corso di un convegno, in programma venerdì 27 settembre alle 9 all’Hotel Mediterraneo di Napoli, è frutto di un lavoro condiviso cominciato nel 2016, con assemblee mensili e momenti di confronto con l’Ordine e tra colleghi che si occupano di riabilitazione, di disabilità, di disagio in età evolutiva e che svolgono la loro attività presso centri convenzionati per la riabilitazione. “Raccogliendo il grido d’allarme lanciato dagli addetti ai lavori – spiega la presidente dell’Ordine, Antonella Bozzaotrasi è messo in campo un lavoro volto a tutelare i livelli occupazionali nel settore, ma anche a riconoscere la professionalità e l’importanza dei loro interventi, spesso calpestate in nome di un non meglio definito rientro dal disavanzo finanziario e da logiche ragionieristiche che non tengono conto dei veri bisogni dei cittadini“.

La piattaforma parte dalla situazione descritta dagli operatori, che vede l’intervento dello psicologo garantito per alcuni e per altri no, con trattamenti opportuni che non potevano essere somministrati e con la psicoterapia che poteva essere sospesa in materia arbitraria. Tra le criticità riscontrate anche la mancanza del dirigente psicologo nei progetti riabilitativi, dovuta alla carenza di personale negli organici delle Asl, con la conseguente esternalizzazione del servizio e l’appiattimento della competenza psicologica su una dimensione tecnicistica. Non considerare la psicoterapia un intervento specialistico, assimilandola ad altre prestazioni tecnico-riabilitative, ha privati gli utenti di prestazioni appropriate e ha fatto lievitare la spesa pubblica. “Con le linee guida vogliamo dare il nostro contributo – conclude Bozzaotranello sviluppo di interventi che abbiano al centro i bambini, i genitori e le famiglie campane, per fare in modo che le loro specificità non diventino disuguaglianze”.