Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma di Romano Pesavento, presidente CNDDU
Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani esprime profonda preoccupazione per il grave atto di vandalismo avvenuto nella notte presso la spiaggia libera della Chiaia, dove due giovani hanno devastato un bagno pubblico, gettando rifiuti sull’arenile.
Se da un lato condanniamo fermamente il gesto, dall’altro riteniamo fondamentale leggere questi episodi non solo come “atto di teppismo”, ma come campanello d’allarme di un disagio giovanile più profondo. La violenza e la distruzione non nascono nel vuoto: sono spesso il sintomo di una società che non investe abbastanza nell’educazione civica, nel rispetto dei beni comuni e nella formazione al rispetto delle regole. In questo contesto, la scuola assume un ruolo centrale: è necessario un potenziamento dell’educazione alla legalità in tutte le scuole di ordine e grado, per formare cittadini consapevoli, responsabili e rispettosi dei diritti altrui, capaci di prevenire gesti di violenza e degrado.
È importante aprire anche una riflessione socioeducativa: atti come questo indicano non solo un mancato rispetto delle regole, ma anche un bisogno di riconoscimento, partecipazione e senso di comunità da parte dei giovani. La società e le istituzioni educative devono interrogarsi sulle cause profonde di tali comportamenti, sui modelli culturali e sui messaggi che i ragazzi ricevono dai social e dai media. Solo attraverso interventi mirati che combinino prevenzione, educazione e sostegno emotivo si può trasformare il disagio giovanile in crescita positiva.
Il CNDDU richiama quindi le istituzioni, le famiglie e la comunità educante a non limitarsi alla condanna punitiva, ma a promuovere interventi culturali e formativi capaci di trasformare la rabbia e la frustrazione dei giovani in impegno positivo. La responsabilità educativa è un diritto e un dovere dei docenti, delle famiglie e delle istituzioni: prevenire la violenza significa educare al rispetto, alla legalità, alla convivenza e alla cura dei beni comuni.
La devastazione della spiaggia della Chiaia diventa così occasione per ribadire che la tutela dei diritti umani passa anche attraverso la cultura della responsabilità, della legalità e della solidarietà quotidiana. Il CNDDU invita quindi a una riflessione collettiva e a interventi strutturali che mettano i giovani nelle condizioni di comprendere il valore dei loro gesti, prima ancora delle sanzioni.