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Benevento –  “Mai così da oltre 50 anni“.  Lo ammette con rammarico Davide Minicozzi delegato provinciale Coldiretti giovani e titolare di un azienda agricola alle prese con un’ emergenza che sta mettendo in ginocchio l’agricoltura sannita: girasoli, granoturco, le coltivazioni di tabacco, i campi di grano, gli olivi hanno urgente bisogno di acqua. Gli agricoltori chiedono di essere ascoltati: si parla di un calo del 40% solo nella produzione del grano; meno 50% in quella dei foraggi ed il 30% in meno di latte. A questo si aggiunge invece l’aumento dei costi per intervenire, con le risemine e per l’acquisto di gasolio. “I terreni ormai aridi- ha spiegato Minicozzi– devono essere sistemati in modo tale che la pioggia riesca ad arrivare fino in fondo e non si fermi sullo strato superiore del terreno divenuto oramai solido”. La mancanza di acqua mette in crisi anche gli allevamenti. La Regione si è mossa dichiarando lo stato di calamità. “Più che denaro si cercano soluzioni definitive” ha spiegato il direttore di Coldiretti Benevento Francesco Sossi. “Si potrebbe sfruttare ad esempio di più la diga di Campolattaro,  questo potrebbe risolvere il fabbisogno di acqua di tantissime aziende che invece attualmente attingono dai propri pozzi. Gli agricoltori sono una certezza per queste zone, bisogna fare in modo che restino, senza di loro questi posti sarebbero solo un ammasso di sterpaglie”.