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“Assistiamo sgomenti ed indignati e ci uniamo alla denuncia del sen. De Cristofaro di SI, di fronte alla decisione del direttore generale ASL Caserta Mario De Biase, che con un preavviso di sole ventiquattr’ore, ha disposto la chiusura del reparto di Psichiatria dell’Azienda Ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta”ù, con contestuale trasferimento dei pazienti in regime di trattamento sanitario obbligatorio (TSO) presso il reparto di Psichiatria del nosocomio di Sessa Aurunca. Il motivo della chiusura sembrerebbe essere l’inagibilità dei locali che ospitano il reparto e lo svolgimento di lavori di ristrutturazione.”, si apre così la nota diramata da Sinistra Italiana Campania in merito alla chiusura del reparto del nosocomio casertano. 

I DEA (Dipartimento di Emergenza Urgenza ed Accettazione) sono attivi 24 ore su 24, ed in quanto tale, il reparto di Psichiatria all’interno dell’Ospedale Caserta, apprestava cure a pazienti giovani affetti da bipolarismo, schizofrenia, con doppia diagnosi (psicosi e poliabusatori di droghe ed alcool), oltre i delicatissimi casi di mancato suicidio. E una decisione di questo tipo, potrebbe portare a conseguenze fatali per i pazienti vista la delicatezza di situazioni tanto complesse.
La disposizione messa in atto con disorganizzazione e con modalità allarmanti, infatti, non tiene in alcun modo conto della particolarità e della specializzazione dei trattamenti svolti e delle gravi patologie che abbisognano di continua assistenza.

I pazienti, come oramai da anni avviene nella Sanità Campana, vengono per ultimi, in una gestione sempre più aziendale e volta al profitto, contano i bilanci e le poltrone, ma non gli esseri umani.
E mentre i dirigenti cercano di far quadrare i conti, riducendo costi, posti letto, chiudendo reparti e aprendone altri solo laddove bisogna offrire primariati, ovvero, per aumentare i compensi dei soli manager e dirigenti apicali,  all’interno delle strutture ospedaliere medici, infermieri, OSS, con grandi sacrifici, svolgono turni quasi sempre superiori ad otto ore per garantire servizi con personale sempre più ridotto per il blocco del turn over. Difatti, è solo con l’encomiabile eroismo degli operatori sanitari, che in regioni come la Campania, si riescono ancora a garantire livelli minimi di LEA, che diversamente, non potrebbero essere mai mantenuti in barba a quello che è il principio di universalità delle cure introdotto dalla legge 833 del ’78 in attuazione del dettato costituzionale.

E proprio partendo da questi principi, chiediamo l’immediata riapertura del reparto di Psichiatria dell’Ospedale di Caserta e la revoca del turn over e della gestione commissariale, ovvero delle vere cause  che hanno portato alla distruzione della Sanità Pubblica in Campania”.