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“E’ inaccettabile che si permetta a una persona condannata in primo grado per reati commessi mentre ricopriva incarichi nell’Ipasvi, il collegio degli infermieri, di ricandidarsi a rappresentare gli infermieri nello stesso organismo, senza che nessuno protesti”.

Lo ha detto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, denunciando il caso di Giuseppe Letizia, condannato in primo grado a due anni di carcere e a una provvisionale di 30.000 euro per essersi appropriato di 150.000 euro prelevandoli dalle casse dell’Ipasvi (Federazione Nazionale Collegi Infermieri) di Caserta di cui era segretario. Borrelli hanno annunciato di aver chiesto al presidente della Commissione sanità, Lello Topo, di convocare immediatamente i vertici dell’Ipasvi “per capire come sia possibile lasciar candidare un condannato in primo grado per reati commessi mentre era segretario dello stesso organismo e perché la sua iscrizione non sia stata almeno sospesa in attesa della sentenza definitiva”. “Già il fatto che continui a lavorare e non sia stato cacciato dalla categoria e licenziato in tronco lascia perplessi – prosegue Borrelli – ma che gli si permetta di ricandidarsi a rappresentare gli infermieri casertani, è davvero inaccettabile. Ora è importante fare massima chiarezza sulla vicenda e chiaramente chiediamo agli infermieri casertani uno scatto d’orgoglio evitando di dare la preferenza a una persona condannata in primo grado per reati gravissimi e che avrebbe anche ammesso di essersi appropriato di quei soldi proponendo una restituzione rateale, salvo poi ritrattare quel che aveva detto” ha concluso Borrelli.