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NAPOLI – I due sono della vecchia guardia, quella camorra che una volta gestiva senza se e senza ma i traffici di droga con regole ben precise, fatte di gerarchia, di controllo militare del territorio e di violenza. E proprio dalla vecchia guardia i due sarebbero stati puniti e avrebbero pagato con la vita sconfinamenti che non dovevano fare. Ma chi sono i due pregiudicati ammazzati. Innanzitutto sono cognati tra loro. Eduardo Amoroso ha sposato Rita Dragonetti quasi trent’anni anni e Rita è la sorella di Salvatore, ammazzato ieri pomeriggio. Dal matrimonio è nato Antonio, pregiudicato noto perché nel 2004 fu l’autore di una clamorosa estorsione per conto dei Mazzarella addirittura nel “salotto buono” della città, in via Filangieri. Fu collocata una bomba. Fu arrestato e processato per questo. In passato Eduardo fu molto vicino alla famiglia Giuliano e in particolare a Roberti detto “capa vacanta”, cognato di Luigi “o rre” e marito di Celeste Giuliano. Fu arrestato per una estorsioni, poi uscito di galera, con il pentimento di tutti i “vecchi” Giuliano decise di passare dalla parte dei Mazzarella. Fu arresto con gli uomini di Eduardo Bove, il “proconsole” di Vincenzo Mazzarella a Forcella, poi assassinato a casa proprio dagli stessi uomini di Mazzarella per aver tradito il clan. Fu arrestato e dopo dieci lunghissimi anni di carcere era stato scarcerato proprio di recente: appena due mesi fa. Dragonetti, anche lui figlio “d’arte” era invece sposato con la sorella di Carmela De Rosa, la donna che secondo la procura di Napoli ha dettato legge tra i vicoli di Forcella tra il 2014 e il 2015, durante la cosiddetta faida della “paranza dei bambini”. I “bambini” erano i suoi figli, Giuliano, Luigi. Salvatore invece è in carcere e sta scontando una pena per l’omicidio di Annalisa Durante. Recentemente Dragonetti era stato sospettato di essere uno dei pistoleri che aveva fatto fuoco contro la polizia che pattugliava i rioni della faida, ma non era lui.

L’AGGUATO – Erano le 17 e 30 quand’è scattato l’allarme in vico Pergole all’Avvocata, dove i carabinieri hanno trovato e sequestrato 12 bossoli di calibro diverso. A sparare sono stati quindi 2 sicari, centrando Eduardo Amoroso alla testa e al torace e Salvatore Dragonetti al volto e all’addome. Tutt’e due morti all’stante, senza avere alcuna possibilità di fuga nel vicolo stretto e corto. Sul posto si sono precipitati le Volanti della questura e i carabinieri della compagnia Stella e del Nucleo investigativo del comando provinciale, che conducono le indagini. I due erano bocconi, a circa 3 metri di distanza l’uno dall’altro ed è apparso subito chiaro che sono stati sorpresi dai killer mentre erano fermi o camminavano tranquillamente. La ricostruzione della dinamica più attendibile, anche per la particolare conformazione del rione, fa pensare ad assassini in motocicletta, pronti a far perdere le proprie tracce tra le stradine circostanza. Infatti posti di blocco e controlli sono risultati inutili e soltanto l’attività investigativa, partita con celerità, potrà chiarire quantomeno il contesto ed eventualmente i responsabili del terribile raid.