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Estorsione aggravata dal metodo mafioso, tentata estorsione e minacce. Per queste accuse i carabinieri di Bagnoli, su ordine della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, hanno arrestato Cristian Esposito, pregiudicato e figlio del boss Massimiliano detto “’o scognato”. Con lui i carabinieri hanno fermato anche il complice, Gianluigi Semplice, che è un incensurato ma che secondo le forze dell’ordine farebbe parte della cosca diretta dal rampollo, che oramai si è fatto strada nel mondo della criminalità organizzata. Da quanto ricostruito il giovane avrebbe imposto, con la forza intimidatrice del gruppo criminale di cui è capo, ad un imprenditore il pagamento della cosiddetta “tassa della tranquillità”. Un’estorsione che lo avrebbe affossato economicamente. Così in una indagine lampo, con il pericolo di fuga e di reiterazione del reato, il pm ha deciso di non aspettare con la richiesta al giudice di emissione di ordinanza cautelare, ma ha invece ha emesso l’ordine di cattura che è stato eseguito giù sabato notte e che domani sarà convalidato. Una storia criminale ben delineata quella del babyboss che adesso pare aver preso in mano le redini della cosca che è stata del padre per oltre un decennio. Estorsioni innanzitutto, che sono i primi incassi per tutti i clan e specialmente per quelli dell’area Flegrea e Bagnoli a cui appartengono l’arrestato e il suo complice. Sono in corso ulteriori indagini per cercare di arrivare ad individuare l’eventualità di altri complici. Cristian Esposito non è nuovo a reati del genere. Già nel 2014 fu arrestato per estorsione aggravata.