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“Stiamo assistendo a un’escalation, ormai Netanyahu sta riscrivendo il diritto internazionale a suo piacimento. Sta realizzando un genocidio a Gaza e da ultimo ha attaccato infrastrutture strategiche in Iran. Noi ci chiediamo quale sarà il futuro. Sicuramente rischia di incendiare l’intero Medio Oriente con strascichi anche e quindi grande pericolo anche in Europa. L’Europa frattanto è afona, si divide”. Lo ha detto a Salerno il leader del movimento 5 stelle Giuseppe Conte. “Tajani aveva detto che non era previsto un attacco, dopo poche ore è stato smentito. Meloni invece è sempre lì, alla ricerca di capire quale sarà la prossima mossa di Trump per schierarsi ovviamente a suo favore, a favore degli Stati Uniti. La verità è che l’unica cosa certa – aggiunge – è questa corsa al riarmo. Ci vogliono portare anche al 5% col prossimo Vertice della Nato. Per noi significa aumentare sino a quattro volte addirittura gli investimenti e le spese militari. E l’unica cosa certa ancora è questa escalation militare che non porterà assolutamente più sicurezza, ma anzi più insicurezza a tutti i cittadini”.
 
“Noi da sempre abbiamo assunto una posizione, due mandati ci sembrano assolutamente buoni e giusti per evitare che si creino delle incrostazioni” e per fare in modo che “ci sia anche una giusta turnazione”. Lo ha detto Giuseppe Conte, a Salerno, parlando del tema del terzo mandato.
Questa è la nostra posizione, non è cambiata. Il Governo vedo che la mattina dice una cosa, la sera dice un’altra, litigano tra di loro. Adesso debbono tenere insieme una maggioranza cementata dal potere e cercano di capire qual è la soluzione migliore. Stiamo a vedere”. 
 
Noi in Campania puntiamo a dare risposte concrete ai cittadini campani, a una comunità campana che vive le giornate, l’orizzonte, il futuro, anche con grandissima difficoltà, con grandissimo disorientamento. C’è tanto disagio anche sociale, ci sono fasce in grande sofferenza della popolazione. La sanità richiede lungimiranza, investimenti, richiede veramente che sia fatto il bene comune a favore dei cittadini e siano prestati servizi che siano garantiti a tutti in modo efficiente. Noi siamo per questo”. Lo ha detto Giuseppe Conte a Salerno parlando delle Regionali in Campania.
Quindi – ha proseguito – il nostro è un progetto politico e siamo in prima linea sicuramente per questo progetto politico. Poi se mi chiedete di candidati perché volete fare sfogliare la margherita, non sono qui per questo, perché credo che sia giusto che il candidato venga individuato sulla base di un progetto politico, venga individuato parlando anche ai territori e non venga deciso a Roma in una stanzetta segreta di un vertice politico”. 
 
Lei parla di un singolo esponente del PD, non mi sembra sia questa la posizione ufficiale del PD. Per quanto ci riguarda in Europa la nostra posizione è molto chiara: contro il riarmo, contro la follia di arrivare al 5% per quanto riguarda gli investimenti in spese militari”. Lo ha detto a Salerno il presidente M5s Giuseppe Conte rispondendo ad una giornalista che gli chiedeva di presunte frizioni con il Pd in ambito europeo.
Io oggi sono qui – ha proseguito – perché in tutta Italia c’è questo gazebo, ci sono dei volantini, c’è un network giovani che ci sta chiedendo di investire sul loro futuro e non sulle armi. Ce lo chiedono loro e ci stanno spiegando come e perché con molta più saggezza dei nostri governanti. Tutto questo è una follia che porta solo a escalation, distrugge il nostro modello sociale, il nostro modello di welfare e di fatto non ci arrecherà maggiore sicurezza, ci porterà più incertezza. Futuro più instabile. Assolutamente. Noi abbiamo bisogno di costruire orizzonti di pace. Attraverso cosa? Dobbiamo investire nella politica con la P maiuscola e nella diplomazia”.
 
Anche in vista delle prossime elezioni regionali in Campania, in autunno, “è sbagliato parlare di modelli“, perchè “ogni contesto ha le sue variabili” e il ‘campo largo’ è solo una definizione giornalistica. Lo ha detto il presidente M5s, Giuseppe Conte, a margine del terzo Congresso nazionale di Unicost sul tema “Le riforme in corso: tutela dei diritti e principio di uguaglianza”, a Salerno.
“Stiamo andando bene – ha affermato – quindi il progetto per Napoli che abbiamo contribuito da protagonisti a costruire è un progetto assolutamente concreto, utile per la città”. Ma “nel caso della Campania, le variabili sono diverse. Parlare di modelli è sbagliato. Ogni contesto ha le sue variabili ma sicuramente c’è la volontà di essere, per quanto riguarda noi, protagonisti, anche qui, di un progetto utile, concreto per i cittadini. Ci stiamo lavorando, si sta facendo un gran lavoro per quanto riguarda i temi, le urgenze e i bisogni dei cittadini e qui veramente c’è tanto da fare e nello stesso tempo, ovviamente, confidiamo di poter completare una proposta che si rivelerà vincente”.
Ai giornalisti che gli chiedevano di un progetto di campo largo, progressista, Conte ha risposto che “queste sono definizioni che amate voi, su cui ci lavorate dalla mattina alla sera, forse anche la notte”. E a proposito di un possibile candidato 5Stelle alla guida della Regione Campania, invece, non ha risposto.
 
I progetti di riforma di questo governo in materia di giustizia, evidenziano un disegno complessivamente pericoloso. Pericoloso perché arreca un grave attacco ai pilastri fondamentali della nostra Costituzione, mina l’equilibrio dei poteri disegnato nella Carta costituzionale, affievolisce il principio di giustizia sociale, smantella nei fatti il sistema di welfare, riduce anche il principio di eguaglianza a mero orpello, smantella il principio fondamentale dello Stato di diritto per cui la legge è uguale per tutti, perché arriva a scomporre i livelli di tutela sino a creare degli spazi di impunità e immunità per specifiche categorie ritenute privilegiate, mentre, invece, riserva il massimo rigore penale per quanto riguarda i comuni cittadini”. Lo ha detto il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, intervenendo al terzo Congresso nazionale di Unicost sul tema “Le riforme in corso: tutela dei diritti e principio di uguaglianza”, in corso a Salerno.
Secondo Conte, si tratta di “un disegno nel segno della diseguaglianza. Ad essere colpite, peraltro, sono soprattutto le vittime dei reati che chiedono allo Stato di vedere riconosciute le loro ragioni, le loro pretese di verità e giustizia mentre invece il governo, la maggioranza, continua a sfornare nuove fattispecie di reato, tantissime, abbiamo perso anche il conto, nuovi inasprimenti di pene che alla fine compongono un quadro repressivo che solo illusoriamente garantisce e soddisfa il bisogno di sicurezza”.
 
Le norme che sono entrate in vigore hanno poco a che vedere con il reale bisogno di sicurezza dei cittadini e introducono una grave stretta alle libertà fondamentali e ai diritti individuali di milioni di persone”. Lo ha detto, intervenendo al congresso di Unicost a Salerno, il presidente M5s, Giuseppe Conte, parlando del decreto sicurezza, diventato legge.
Abbiamo una serie significativa di nuovi reati, abbiamo – ha aggiunto Conte – aggravamenti di pene per condotte già punite o sanzionate, che in molti casi non offendono un reale, concreto, materiale bene giuridico né mettono a repentaglio la sicurezza collettiva. La realtà è che la bilancia dei diritti qui viene fortemente squilibrata, perché si reprime la manifestazione del dissenso politico, della protesta sociale. Mai si era visto, a mia memoria, un intervento così organico che ha riscritto importanti parti del codice penale attraverso lo strumento del decreto legge. Su un diverso fronte registriamo invece una depenalizzazione e comunque un affievolimento della sanzione penale e addirittura anche degli strumenti investigativi, soprattutto quando sono coinvolti i ceti più forti, quelli tradizionalmente più privilegiati”.
Secondo Conte, “il risultato è paradossale: noi ci troviamo con un Gandhi redivivo che oggi se si sdraiasse per terra, per strada, beccherebbe due anni, mentre un sindaco che fa vincere indebitamente il concorso comunale a un candidato che gli è stato raccomandato dall’amico imprenditore, che magari gli finanza poi in prospettiva anche la campagna elettorale, lui non commette alcun reato. Questo è quello che consegniamo ai cittadini. Il principio della legge uguale per tutti è il fondamento dello Stato di diritto, garantisce libertà, convivenza civile. Il tradimento di questo principio, attraverso tutta una serie di norme, di agevolazioni che garantiscono addirittura immunità, privilegi ai potenti, mentre riservano il maglio severo e inflessibile della giustizia penale ai comuni cittadini, erode il legame sociale, è un tarlo che lentamente cresce nella società, alimenta la rabbia sorda, quella che non è visibile attualmente che non la tocchiamo nei sondaggi, però iniziamo a vederla per strada. Inizia già a manifestarsi quel sentimento di profonda ingiustizia di un potere che viene percepito come volto a garantire se stesso e che si abbatte invece inesorabile sui più deboli. Meloni, così agendo, ha tradito doppiamente i suoi stessi elettori. Quando si è insediata disse ‘io so per certo che ci saranno dei giovani che andranno per strada e che manifesteranno anche contro le politiche di questo governo, li guarderò con sguardo di benevolenza perché lì per strada ci sono stata anch’io’. Mi sembra che non sia andata propriamente così”.