Era rimasto coinvolto nell’inchiesta denominata “il principe e la scheda ballerina” della Procura di Napoli, Nicola Palladino, già titolare della Cls Calcestruzzi di Pastorano (Caserta), ora assolto in via definitiva dalle accuse dalla seconda sezione della Corte di Appello di Napoli (presidente Francica e giudici Carapella e Valentini). A renderlo noto i legali di Palladino, gli avvocati Francesco Picca e Paola Tafuro.
Secondo gli inquirenti Palladino sarebbe stato il braccio imprenditoriale delle famiglie Schiavone e Zagaria del clan dei Casalesi nel settore del calcestruzzo. Nei suoi confronti venne emesso anche un sequestro di beni da 15 milioni di euro, poi annullato dal Tribunale delle Misure di Prevenzione. Palladino venne assolto in abbreviato il 12 ottobre 2013. La sentenza di assoluzione fu confermata dalla Corte di Appello di Napoli il 4 luglio 2017, ma la Procura Generale di Napoli presentò un ricorso in Cassazione, accolto per vizi formali. Gli ermellini disposero un nuovo giudizio di appello durante il quale sono stati depositate le dichiarazioni di nuovi collaboratori di giustizia (Antonio Iovine, Antonio Panaro, Nicola Schiavone e Francesco Zagaria).
Oggi la parola fine a un procedimento giudiziario che, sottolineano gli avvocati Picca e Tafuro, restituisce a Nicola Palladino “la dignità personale, messa in discussione per circa 15 anni di processi” malgrado “tre sentenze di assoluzione”.