Sabato 12 luglio alle ore 17.30 presso il Complesso Monumentale Carcere Borbonico, in
una delle sale espositive del Museo Irpino, verrà inaugurata la mostra “Ombre e corpi” del giovane talento avellinese Andrea Matarazzo, con la cura di Martina Valente, laureata in Filologia classica, in collaborazione con Scuderi Editrice di Giovanna Scuderi.
Alla serata inaugurale saranno presenti l’artista, la curatrice, l’editrice Giovanna Scuderi e
la scrittrice Benedetta Roca, giovane architetto avellinese con la passione per la poesia, il
cui primo libro “Non ci ho pensato” è stato illustrato proprio da Andrea Matarazzo.
Modererà l’incontro la giornalista del Corriere dell’Irpinia Floriana Guerriero.
“Forse le caratteristiche delle nostre ombre sono più importanti di quelle dei nostri corpi o
della luce… Forse sono il riflesso di quello che siamo, delle nostre reali intenzioni.
Da questo pensiero emerso dalle mie riflessioni sulle tematiche delle ombre e del corpo,
nasce questo progetto espositivo, che prima ancora è una ricerca, che tocca tematiche
intime e comuni”: queste sono le parole che l’artista utilizza per raccontare questa mostra.
Classe 1990, Andrea Matarazzo nasce e vive ad Avellino. Si diploma all’ ITIS, ma già da
ragazzino inizia a sentire che l’arte è tutto ciò di cui aveva bisogno per esprimersi.
La passione per le tematiche del mostruoso lo porta allo studio delle macchie e dello
scarabocchio e il suo immaginario è fortemente connotato da tutte le declinazioni possibili
del concetto di “grottesco”. Nel 2019 partecipa al concorso “I Giardini d’arte di Via
Caravaggio” vincendo insieme ad altri artisti con una scultura in corten e vetro dal titolo
“Innamorati con lo sguardo altrove”, che racconta la vita di coppia nell’era digitale. Nel 2020, selezionato per il concorso Milanovetrounder35, espone al Castello Sforzesco di Milano, con un’opera dal titolo “Bruciando in un riflesso cartaceo”. Nello stesso anno, con una performance sul terremoto dell’Irpinia nel 1980 dal titolo “6.9”, entra a far parte del Centro di Archiviazione e Promozione della Performing Art CAPPA, partecipando alla X edizione di Corpo Festival di arti performative. Attualmente è cultore della materia in Grafica d’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli per la docente Erminia Mitrano che lo ha seguito da quando ha mosso i primi “segni” nel campo della Grafica d’Arte.
Ombre e corpi è la prima personale di Andrea al Museo Irpino e la curatrice Martina Valente
descrive così la mostra “un fluire di gesti visivi e silenzi pittorici. Qui, l’ombra non è semplice assenza di luce, ma una bellezza che pulsa e abita sotto la pelle. I corpi affiorano come presenze delicate e mutevoli, narratori taciturni di storie che comunicano al di là della voce.
Ogni opera rappresenta una tappa di metamorfosi: l’essere umano si rifrange, si contorce, si libera o si ritrae, rivelando frammenti del proprio tempo. Si attraversa un’energia primordiale, vibrante come una danza arcaica, fino a raggiungere spazi intimi e sospesi, dove il corpo si fa ponte: unione tra il dolce bisogno di contatto e l’incanto pungente del mistero. È la figura, nel suo linguaggio crudo e diretto, a guidarci; ma è nelle pieghe, nei colori freddi e sabbiosi,
nei vuoti sfumati, che si nasconde il senso più profondo: un’instancabile e faticosa ricerca di
sé, nei propri occhi e in quelli dell’altro, in un abbraccio cosmico, nero e trasparente, tra luna
e sole”.
La mostra sarà visitabile fino a sabato 26 luglio, dal martedì al sabato, dalle ore 9.00 alle
ore 13.00 e dalle ore 16.00 alle ore 19.00 (domenica e lunedì chiusura al pubblico).
Ingresso libero e gratuito