Un invito a dedurre per presunto danno erariale da 1,3 milioni di euro è stato notificato ad Edoardo Cosenza, assessore alle Infrastrutture del Comune di Napoli ed ordinario di tecnica delle costruzioni alla facoltà di Ingegneria della Federico II. A firmarlo è Davide Vitale, vice procuratore generale della Corte dei conti della Campania. L’indagine ipotizza un danno da illecito esercizio attività extra-istituzionale, in violazione della legge sull’insegnamento universitario a tempo pieno. Al setaccio della Guardia di Finanza (Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Napoli) ci sono otto incarichi professionali. Secondo la Procura contabile, sarebbero stati conferiti in assenza del prescritto nulla osta dell’ateneo, tra 2007 e 2020. All’edizione napoletana di Repubblica, Cosenza assicura invece di avere tutte le autorizzazioni della Federico II, manifestando stupore per l’inchiesta. Adesso ha 45 giorni per depositare memorie difensive o chiedere di essere ascoltato dagli inquirenti. Dopodiché, la Procura deciderà se citarlo in giudizio, oppure no.
GLI INCARICHI A COSENZA
Questi gli incarichi finiti sotto indagine, che non coinvolge i committenti ma soltanto Cosenza. L’attività più remunerativa (complessivi 588.102,44 euro) deriva dal rapporto con l’Asl Napoli 1. Nel 2006, il docente è nominato nella commissione di collaudo in corso d’opera per la realizzazione dell’Ospedale del Mare. Cosenza figura quale collaudatore statico delle opere strutturali, nonché collaudatore tecnico amministrativo. Nel 2018 a Genova si verifica il crollo del Ponte Morandi. Poco dopo, a Benevento il sindaco Clemente Mastella decide di sottoporre a controlli un ponte dello stesso progettista, situato sul torrente San Nicola. Cosenza entra nella Commissione Tecnico Scientifica per la verifica delle condizioni di sicurezza del ponte (15.225,60 euro). Tra gli incarichi al professore, ne troviamo due al Comune di Ravello: entrambi relativi ai lavori di costruzione dell’Auditorium Oscar Niemeyer (in tutto 98.752,45 euro).
Ci sono poi quelli conferiti dall’Anas, come consulente tecnico di parte presso il Tribunale di Locri (5.000 euro) e Autostrade per l’Italia (due, per totali 75.214,46 euro). In quest’ultimo caso, si tratta di due collaudi per interventi sull’A16. Per la Procura, sono attività concretamente conferite e svolte a partire dal marzo/aprile 2020. Le relative autorizzazioni dell’Università, viceversa, sarebbero state rilasciate con esclusivo riferimento al periodo aprile/ottobre 2019 (tratto Bosco Grande), e settembre 2019/gennaio 2020 (tratto viadotto Omero Fabriani). Altri due incarichi provengono da Autostrade Meridionali (46.184,32 euro complessivi). Riguardano servizi di collaborazione e consulenza professionale per la valutazione sullo stato d’uso di alcune opere d’arte, presenti la A3 Napoli-Pompei -Salerno. Anche dalla Tangenziale di Napoli, tra 2019 e 2021 Cosenza ottiene un incarico di consulente (46.184,32 euro). Si riferisce alla verifica di alcune opere presenti lungo la tratta A56, gestita dalla società. Datati 2004, inoltre, sono due incarichi di collaudatore statico (49.263,27 euro) e tecnico amministrativo (73.279,78 euro) in Calabria. In tutto sono 122.543,05 euro. A conferirli è l’Università di Catanzaro “Magna Grecia”, per i lavori di completamento del Corpo Clinico e degli annessi Corpi Bassi della nuova sede della Facoltà di Medicina e Chirurgia.
L’ORDINE DEGLI INGEGNERI
Non rientra tra le poste di danno un’altra vicenda, di cui pure si parla nell’invito a dedurre. Nel 2017, Cosenza è eletto presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli (quadriennio 2017-2020). La carica è a titolo gratuito, ma con impegno di 120 ore annue. Il professore viene rieletto a fine mandato, per altri quattro anni (2021-2024). Dalla documentazione acquisita presso l’Ateneo, il pm contabile Vitale rileva che l’autorizzazione sarebbe valsa solo per un anno (ottobre 2017-ottobre 2018).
NEL MIRINO LE CASE CEDUTE AI FIGLI
Nel definire l’elemento soggettivo delle condotte attribuite al docente, la Procura sottolinea un episodio. A detta degli inquirenti, posto in essere ad indagine ormai nota. Ovvero quando “l’attività investigativa si era necessariamente disvelata”, e tesa a “chiaramente dismettere –altresì in assenza di una congrua controprestazione – una importante fetta dell’ambito immobiliare nella sua titolarità”. Si parla di alcuni appartamenti ceduti da Cosenza ai figli: la nuda proprietà di tre unità immobiliari. Il prezzo di vendita corrisponderebbe ad una “sottostimata valutazione”, secondo gli investigatori. Al punto da configurare una “donazione indiretta”. La Procura ritiene vi siano i presupposti per “eventualmente attivare” un’azione revocatoria, quale mezzo di conservazione della garanzia patrimoniale, a tutela delle ragioni del credito erariale. Nessuna misura cautelare è stata tuttavia chiesta, considerando la posizione patrimoniale e reddituale del professore: sarebbe ancora in buona parte utile a garantire l’ipotetica soddisfazione del credito.