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Con la firma ufficiale del sindaco di San Sebastiano al Vesuvio, sale a dodici il numero dei Comuni vesuviani che hanno aderito al Progetto Vesuvio, l’iniziativa promossa dalla Fondazione Convivenza Vesuvio in collaborazione con l’Intergruppo parlamentare Sud Aree Fragili e Isole Minori, presieduto dall’onorevole Alessandro Caramiello.

Un progetto per restare nel proprio territorio

Il protocollo, già sottoscritto da Ottaviano, Terzigno, Ercolano, Torre del Greco, Cercola, San Giorgio a Cremano, Boscoreale, Massa di Somma, Pollena Trocchia, Torre Annunziata e San Giuseppe Vesuviano, rappresenta oggi circa 400.000 cittadini su un totale di 515.000 residenti nella zona rossa vesuviana.
L’obiettivo del progetto è chiaro: evitare che, in caso di eruzione, i cittadini vengano trasferiti al Nord Italia e garantire invece la possibilità di una permanenza in Campania, attraverso un piano di gestione dell’emergenza locale e di continuità delle attività economiche e sociali.

Coronato: “Una battaglia di civiltà”

Il presidente della Fondazione, Vincenzo Coronato, ha definito la firma un passo decisivo nel percorso di tutela del territorio: “Oggi si aggiunge un altro tassello fondamentale alla nostra battaglia di civiltà. Non si tratta solo di sicurezza, ma di logica. L’evacuazione al Nord significherebbe la frammentazione delle famiglie, la perdita delle radici, la distruzione di un tessuto sociale, economico e affettivo costruito in secoli di convivenza”.
Coronato ha inoltre ribadito la necessità di garantire la “business continuity”, ossia la possibilità per i cittadini di continuare a svolgere le proprie professioni in territori limitrofi, restando contribuenti attivi della Regione, dello Stato e dell’Europa, senza trasformarli in “profughi assistiti”.

Caramiello: “Il Sud protagonista delle proprie scelte”

A margine della firma, l’onorevole Alessandro Caramiello ha sottolineato la valenza politica del progetto: “Il Sud non è più disposto ad essere soggetto passivo di decisioni che non gli sono confacenti. Questo protocollo nasce per garantire che i cittadini restino nel loro territorio, anche in caso di emergenza. Stiamo costruendo un modello di prevenzione che unisce sicurezza, identità e coesione sociale”.

Il gesto di responsabilità del Comune

Il sindaco di San Sebastiano al Vesuvio ha descritto l’adesione come un atto dovuto verso la comunità: “Abbiamo il dovere morale di tutelare la nostra gente. Non si può pensare di spostare centinaia di migliaia di persone in territori sconosciuti, lontani dai propri cari”.

Con questa nuova adesione, il Progetto Vesuvio compie un significativo passo avanti verso la costruzione di un piano di gestione condiviso e radicato nel Mezzogiorno, capace di coniugare sicurezza, dignità e coesione sociale, mettendo al centro dell’intervento l’uomo e la sua comunità.