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Caserta – L’oro bianco della Campania si chiama «mozzarella», e perché allora non inventarsi una accademia per chi la produce, o meglio, estendo l’idea, una accademia per i prodotti agroalimentari più importanti della Regione? E così è nata l’idea, sul modello dell’Academy di Apple a Napoli, l’Academy dell’agroalimentare, lanciata dal direttore del Consorzio di Tutela della mozzarella di bufala campana Dop, Pier Maria Saccani. Un intendimento che è piaciuto anche al ministro per il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti, che non si è tirato indietro, anzi ha ribadito il suo interesse, dichiarando: «È percorribile, ci possiamo e dobbiamo lavorare».
Di recente, poi, presso la sede del consorzio nelle Regie Cavallerizze della Reggia di Caserta, si è tenuta l’assemblea annuale dei soci del consorzio di Tutela, nel corso della quale è stata presentata la Scuola nazionale di formazione lattiero casearia, unica struttura del settore nel Centro-Sud, il cui obiettivo è da un lato creare i casari del futuro, trasmettendo così alle nuove generazioni un’antica tradizione che risale al XII secolo, fatta di sapere, tecnica e artigianalità, dall’altro fornire supporto per l’aggiornamento dei dipendenti dei caseifici. Nel corso della giornata inoltre, il Consorzio ha lanciato il claim “Mozzarella Dop 4.0”, con cui si intende sottolineare l’avvio di una nuova era per il più importante prodotto a marchio Dop del Mezzogiorno.