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di Anna Rita Santabarbara

Caserta – FUCINA. È questo il nome del neonato FabLab, un laboratorio di innovazione sociale ed imprenditoriale messo in piedi presso il Comitato Don Diana a Casal di Principe. L’idea è quella di sfruttare i beni confiscati alla camorra per creare economia sociale, ossia corsi di formazione, occupazione e progetti innovativi, con cui combattere l’economia criminale. Perché si sa che la camorra si nutre soprattutto di disagio economico e sociale per far sì che giovani e meno giovani non abbiano nessun altra possibilità che quella di rivolgersi alla criminalità per lavorare.

Ma il Comitato Don Diana crede che esista un’altra possibilità. Ed è così che, alla luce degli studi teorici sulla camorra e sulle condizioni che ne garantiscono la sopravvivenza, condotti da un gruppo di giornalisti, magistrati, uomini delle istituzioni, volontari e cittadini, esposti in un dibattito pubblico in occasione dell’anniversario della morte di Don Peppe lo scorso 19 marzo, nasce il progetto laboratoriale FUCINA. Si tratta di un percorso pensato per i giovani delle terre di Don Diana, studenti della scuola superiore, universitari, neolaureati o semplicemente cittadini che hanno un’idea, un progetto d’impresa dipinto nella mente, ma non hanno le risorse e gli strumenti per metterlo in pratica. FUCINA offre a questi giovani la possibilità di realizzarlo. L’obiettivo è quello di favorire la nascita di start-up e piccole imprese innovative sfruttando le nuove tecnologie presenti sul mercato.

Ad aiutare i giovani nella realizzazione dei propri progetti imprenditoriali vi saranno ricercatori, professori universitari e professionisti specializzati in vari settori lavorativi, pronti a fornire le proprie esperienze e competenze ai giovani del territorio, inesperti ma creativi. Un laboratorio, insomma, in cui impresa, mondo della ricerca, scuola e famiglia si incontrano per creare un indotto economico. A fornire un valido supporto al FabLab sarà il Comitato Tecnico Scientifico (CTS) che contando su nomi di spicco del mondo dell’Università, dell’innovazione e dell’impresa, si è già insediato ed è al lavoro per suggerire idee e contributi.

Una bella iniziativa che lancia una nuova sfida in un territorio difficile, ma anche ricco di potenzialità”, commenta Marco Musella, presidente del Comitato Tecnico Scientifico di Fucina e direttore del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università “Federico II” di Napoli. “Il CTS accompagnerà tutte le azioni che saranno svolte nell’ambito del progetto, nella certezza che l’introduzione dell’innovazione tecnologica nei processi di sviluppo è la strada giusta per promuovere un’economia diversa a partire dall’uso sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata”.

Il progetto laboratoriale si svilupperà seguendo quattro aree tematiche principali: alimentazione sana (e quindi ipotesi di sviluppo di prodotti di agricoltura biologica), casa intelligente (che offre spazio all’innovazione nel settore della domotica), comunicazione sociale (con l’utilizzo e lo sviluppo di realtà virtuali), energia pulita (tecnologie rinnovabili e risparmio energetico).

Il FabLab del progetto Fucina”, afferma Rossana Maglione, segretaria del CTS e referente dell’associazione Futuridea, “dovrà diventare per gli altri modello di buone pratiche e dovrà essere sempre il primo a dare le direttive e a rappresentare l’eccellenza”. Fanno parte del comitato Tecnico Scientifico, oltre a Musella e Maglione: Michele Mosca, vicepresidente del CTS e docente di politica economica presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Napoli Federico II; Maria Santoro per il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Napoli ‘Federico II; Massimiliano Rendina per il Dipartimento di Ingegneria dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”; Maria Antonietta Sbordone per il Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”; Amleto Picerno per la Fondazione Idis – Città della Scienza e Flaviano Zandonai per Euricse, Istituto Europeo di Ricerca sull’Impresa Cooperativa e Sociale con sede a Trento.

Il laboratorio, attrezzato con stampanti 3D, cutter digitali, schede Arduino e altre attrezzature tecnologiche, è sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD, insieme alla Fondazione Peppino Vismara, con un contributo di € 400 mila per lo start-up del centro, nell’ambito del Bando Beni Confiscati rivolto al terzo settore. Il finanziamento è stato concesso ad una partnership con capofila l’APS Comitato don Peppe Diana.