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Brutto episodio violento davanti al Comune di Quindici. Vittorio Caliendo, 46 anni, parente del sindaco Eduardo Rubinaccio, è stato preso a calci, pugni e schiaffi da tre uomini con il volto coperto. Secondo le prime ricostruzioni Caliendo è stato colpito anche con un bastone.

I dipendenti comunali non hanno visto né sentito nulla, mentre l’uomo è riuscito ad avvisare il sindaco Rubinaccio che ha subito chiamato i soccorsi. Sul posto sono giunti i militari della Stazione locale di Quindici, gli agenti del Commissariato di Polizia di Lauro e i sanitari del 118, che hanno portato la vittima all’ospedale Santa Maria della Pietà di Nola.

Il primo bollettino medico parla di un trauma cranico, escoriazioni al viso e agli arti superiori, contusione varie al corpo. Sul violento e inquietante episodio indagano i militari della Compagnia di Baiano, gli agenti del Commissariato di Polizia di Lauro. Gli inquirenti sono sulle tracce dei colpevoli dell’aggressione. Le indagini verranno svolte con la massima cautela dalla Procura di Avellino.

di Giuseppe Di Martino

Di seguito, la nota stampa inviata dal comando provinciale dei carabinieri di Avellino in relazione a quanto accaduto:

I Carabinieri della Stazione di Quindici, a seguito del sollecito intervento eseguito nel pomeriggio ieri nei pressi del Palazzo Comunale di Quindici dove segnalavano una violenta zuffa, hanno denunciato tre persone (di età compresa tra i 30 ed i 65 anni), ritenute responsabili di lesioni personali nonché porto di armi od oggetti atti ad offendere.

Grazie alla tempestiva attività sviluppata dai Carabinieri, estrinsecatasi attraverso l’acquisizione di utili informazioni, si addiveniva all’identificazione dei presunti responsabili.

L’aggressione sarebbe scaturita per futili motivi, riconducibili ad una diatriba generata lo scorso mese di settembre per questioni di viabilità, tra la vittima ed uno dei tre denunciati.

Il malcapitato veniva colpito con pugni ed alcuni colpi di bastone: soccorso e trasportato dal 118 all’ospedale di Nola è stato giudicato con una ventina di giorni di prognosi.

Per i tre soggetti, già noti agli operanti, è dunque scattato il deferimento in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino.