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Napoli – Al parco Verde di Caivano, un agglomerato di case popolari a nord di Napoli, la camorra controllava anche l’assegnazione degli appartamenti. Ai piani terra c’erano le piazze di droga, tra le più ricche della Campania. Non a caso la zona è stata ribattezzata la nuova Scampia (quartiere napoletano tristemente famoso per la faida e per le attività di spaccio h24), per l’incredibile volume d’affari che c’è dietro la vendita non solo di hashish e marijuana, ma soprattutto di eroina e dei suoi devastanti derivati. Il clan inoltre estorceva soldi agli imprenditori di Caivano imponendo la vendita di mozzarella e pretendendo assunzioni.
 

I carabinieri però hanno arrestato 17 tra boss e affiliati al gruppo camorristico dei Sautto-Ciccarelli su ordine della Dda di Napoli dopo una indagine fatta con intercettazioni telefoniche e ambientali e pedinamenti. Gli inquirenti contestano agli indagati, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsioni e tentate estorsioni aggravate dal metodo mafioso, illecita concorrenza, minacce, violenza aggravata e porto e detenzione illeciti di armi clandestine. La forza della cosca era tale che a tutti gli imprenditori caseari che non fossero benvoluti dai boss era fatto divieto di mettere piede a Caivano, così da poter controllare indisturbato il monopolio della vendita delle mozzarelle.