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Avellino – Un approfondimento investigativo anche sulla pubblica amministrazione. Quello che potrebbe essere il terzo livello dell’inchiesta sul Clan Partenio che dal 14 ottobre procede spedita per chiudere il cerchio intorno alla rete di colletti bianchi che avrebbero avallato le attività del nuovo gruppo criminale operativo tra Avellino e provincia. Un livello che coinvolge anche esponenti della pubblica amministrazione.

Niente riferimenti però, almeno da quello che è stato depositato dai magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia d Napoli alla città capoluogo. Si tratta però ancora di una fase così embrionale e coperta da segreto che è difficile comprenderne gli sviluppi da qui a breve. Quello che è certo però, che una volta disarticolato il gruppo militare, i magistrati del pool che coordina l’inchiesta dei Carabinieri del Nucleo investigativo di Avellino, i pm Simona Rossi, Luigi Landolfi e Henry Jhon Woodcock stanno concentrando gli approfondimenti del secondo filone di indagine sia sulle aste giudiziarie, che alle possibili connessioni con il mondo bancario e con funzionari pubblici.

Uno degli interrogativi che i magistrati antimafia si apprestano ad approfondire riguarda quelli che vengono ritenuti rapporti e relazioni anomale esistenti tra i menzionati custodi giudiziari e soggetti intranei alla pubblica amministrazione, con il coinvolgimento in particolare, anche di soggetti in servizio presso la Cancelleria del Tibunale Civile di Avellino (sezione esecuzioni immobiliari).