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Di Ornella d’Anna

Napoli – Lo ha raggiunto sotto casa per dedicargli una bella serenata; alla fine, gli ha anche urlato “Di te si può dire tutto, tranne che sei un infame”. È terminata così l’esibizione del cantante neomelodico Rosario Ricci che ha reso omaggio, a modo suo, a un detenuto appena uscito di prigione.

A denunciare l’accaduto, il consigliere dei Verdi Francesco Emilio Borrelli che ha diffuso anche un video della performance nel quale è possibile udire nitidamente le parole dell’artista: “Una vera e propria vergogna che, però, non ci sorprende. Da tempo denunciamo gli atteggiamento servili nei confronti dei delinquenti e le simpatie per una certa mentalità camorristica di alcuni esponenti del panorama neomelodico” – ha detto Borrelli -. “Nelle ultime settimane abbiamo ascoltato di tutto. Da Anthony Ilardo che, durante ‘Non è l’Arena’, ha affermato che il camorrista è una scelta di vita che va rispettata a Rosario Ricci che chiede gli applausi per chi ha assunto degli atteggiamenti omertosi. Purtroppo questi soggetti non solo non sono disposti a prendere le distanze dai delinquenti ma sembrano dei veri e propri simpatizzanti. In questo caso, tra l’altro, viene anche meno la scusante, tanto cara ad alcuni cantanti, di non conoscere il destinatario delle loro serenate. Evidentemente, in questo caso, Ricci lo conosce molto bene”.

Quello di oggi è solo l’ultimo episodio, in ordine di tempo, che dimostra la “familiarità” esistente tra cantanti partenopei e malavita organizzata. Ben noto il precedente del matrimonio tra Tony Colombo e Tina Rispoli, celebrato in pompa magna con tanto di flash mob (pare non autorizzato, ndr) in piazza Plebiscito il giorno precedente alle nozze e terminato con un’indagine a carico del fratello del sindaco, Claudio De Magistris – che, si diceva avesse fatto da tramite per le autorizzazioni comunali – e altre 8 persone.