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Salerno – Hanno negato di aver ricevuto pressioni dal gruppo guidato da Walter Castagna, pluripregiudicato ed ex collaboratore di giustizia, i titolari degli esercizi commerciali ai quali il gruppo operante nella Piana del Sele cercava di imporre il suo servizio di security. Con amarezza il comandante provinciale dei carabinieri Trombetti  riferisce questo dato relativo all’inchiesta che oggi ha fermato, con cinque arresti,  i Block Angel, un gruppo efferato che, anche  attraverso i profili social, faceva promozione di comportamenti aggressivi. Nel mese di maggio 2019,  in particolare, Walter Castagna aveva pianificato l’uccisione di Giovanni Quaranta, detto Nino, considerato un concorrente, dapprima richiedendo una pistola semi automatica e poi ingaggiando o tentando di farlo due killer. Entrambi si sono tirati indietro e solo per questo l’omicidio non si è verificato. Nelle conversazioni intercettate dai carabinieri emerge il senso di appartenenza che il gruppo si attribuiva sul territorio: “siamo a casa mia” dice spesso Walter Castagna. Altro episodio particolarmente inquietante emerso dall’ordinanza la spedizione punitiva bei confronti del figlio di uno degli arrestati, inviata dallo stesso padre che procurano al ragazzo una frattura alla piramide nasale e alla mascella. Il ragazzo, 25 anni, riferì in ospedale di aver ricevuto una gomitata durante una partita di calcio. All’aggressione ha assistito anche l’agente di polizia penitenziaria in servizio presso la casa circondariale di Napoli – Secondigliano che ora dovrà rispondere di omessa denuncia. Tra i bar che sono stati oggetto dell’inchiesta figurano il Caffè Verdi di Salerno, il Catini di Battipaglia, la Gelateria Cioffi, il Gran Caffè a Fuorni, il Tartana a Battipaglia.