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Napoli – Ingressi su prenotazione, udienze a porte chiuse, percorsi personalizzati e limite di accesso di persone nell’ascensore, così riparte, al meno in parte, il Tribunale di Napoli.

Il Tribunale partenopeo, dopo l’apertura della fase due, si avvia così al ritorno, quanto prima, al pieno regime nel rispetto delle prescrizioni date dall’unità sanitaria per il contenimento del Covid19. A confermarlo è la Presidente del Tribunale di Napoli, Elisabetta Garzo, intervenuta a Radio 1 Giorno per giorno.

Il Tribunale di Napoli – racconta Garzo – in passato aveva anche settemila accessi al giorno, cosa che in questo momento sarebbe un rischio enorme. Per questo ci siamo regolati con circa un migliaio di accessi al giorno. I diecimila processi penali rinviati nella fase 1 si potranno recuperare nel tempo, tutto dipenderà dalle prescrizioni dettate dall’autorità sanitaria”.

“Lo smart working – continua la presidente del Tribunale –  nel settore giustizia incontra dei grandissimi limiti perché non è consentito l’accesso ai registri da remoto. Per la ripresa dei procedimenti ci sono una serie di disposizioni dettate dal legislatore nell’art. 83 dl 18/2020 sulla trattazione dei processi da remoto o in presenza dei difensori. C’è stata conflittualità nella classe forense che ritiene, ed io condivido l’orientamento, che il dibattimento del giudizio penale debba svolgersi con la presenza delle parti e la trattazione da remoto possa essere limitata solo ad alcune situazioni”.