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Torre del Greco (Na) – Dopo l’ufficialità, avuta nella giornata di ieri, sulla promozione della Turris in serie C, dopo 19 lunghi anni, il presidente corallino, Onofrio Colantonio scrive una lettera alla città di Torre del Greco: “E’ solo l’inizio di una nuova favola

Di seguito riportiamo il pensiero del presidente della Turris:

Inizio col dire che non basterebbe qualsiasi immagine o qualsiasi frase per esprimere tutta la mia felicità in questo momento. Questi tre anni sono stati ricchi di emozioni, vittorie, pianti, gioie e ahimè delusioni. Ringrazio proprio le delusioni, che mi hanno permesso di essere forte in questo mondo calcistico. Senza di loro non sarei quello che sono ora.
Tifare la squadra della propria città è un qualcosa che non si può spiegare….essere l’artefice del destino di essa è un qualcosa altrettanto inspiegabile.. Cara Turris mi hai insegnato tanto, mi hai insegnato a non mollare mai, a rinascere dopo una delusione, mi hai insegnato che nella vita non esistono cose impossibili, mi hai insegnato che tutto può accadere con dedizione e lavoro.
Ringrazio tutti i calciatori e tutti gli addetti ai lavori che in questi anni ci hanno accompagnato durante questa pagina di storia che è stata scritta..
Ringrazio tutti i tifosi che hanno sempre creduto in noi e ci hanno accompagnato in tutte le trasferte non facendoci mai sentire la loro mancanza…
Ringrazio la figura del direttore Rosario Primicile,che ha lavorato a 360° con passione e dedizione per la maglia corallina, questa promozione è soprattutto mia e sua in quanto avevamo sognato una città in festa dal primo giorno in cui me siamo entrati a far parte.
Ringrazio in fine mio padre, unico idolo indiscusso della mia vita, un uomo che stato capace di regalare un sogno ad un intera città, un uomo che ha dimostrato che con organizzazione e trasparenza si può arrivare dappertutto..
Concludo questo mio piccolo pensiero dicendo che la Turris è una malattia..ti entra nel sangue..e non ne puoi più fare a meno..Complimenti a tutti,è solo l’inizio di una nuova favola..Ad maiora”.