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Il numero di casi di COVID-19 e di ricoveri in Italia continua ad aumentare, facendo riscontrare un lento e progressivo peggioramento dell’epidemia. Si conferma, infatti, un aumento nei nuovi casi segnalati nel Paese per la ottava settimana consecutiva. Dieci regioni hanno riportato un aumento nel numero di casi diagnosticati rispetto alla settimana precedente. La maggior parte dei casi segnalati (84,2%) continua a essere contratta sul territorio nazionale, con una lieve diminuzione dei casi importati da stato estero (8% dei nuovi casi diagnosticati questa settimana contro il 10,8% la settimana precedente) e anche dei casi importati da altra Regione (3,3% nella settimana corrente contro il 5,5% la settimana precedente). Nelle ultime tre settimane, inoltre, si era osservato un incremento della età media dei casi notificati, questa settimana l’età media è stabile a 41 anni.

Sono stati riportati complessivamente 2868 focolai attivi di cui 832 nuovi, entrambi in aumento per la ottava settimana consecutiva (nella precedente settimana di monitoraggio erano stati segnalati 2397 focolai attivi di cui 698 nuovi). Sono stati riportati focolai nella quasi totalità delle province (102/107). Nonostante l’alto numero di focolai attivi, il 28,7% dei nuovi casi non è associato a catene di trasmissione note. La maggior parte dei focolai continua a verificarsi in ambito domiciliare/familiare (76,1% di tutti i focolai attivi), con un lieve aumento dei focolai associati ad attività ricreative (6,3%) e all’ambito lavorativo (5,6%).

Per quanto riguarda l’indice Rt, si registra un netto peggioramento in Campania dove si tocca quota 1.1. Complessivamente sono dodici le Regioni dove si riscontra un indice Rt superiore alla soglia dell’uno: Abruzzo (1.1), Calabria (1.13), Friuli Venezia Giulia (1.11), Liguria (1.31), Molise (1.04), PA Bolzano (1.28), PA Trento (1.24), Puglia (1.06), Sicilia (1.2), Umbria (1.06) e Veneto (1.01).