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Benevento – Quel gol non ha cambiato granché ma può essere l’imbocco del corridoio giusto. Sono mesi che Iago Falque lo cerca con scarse soluzioni. Nel girone di andata è sceso in campo 163 minuti, meno di due gare intere, tutt’altra cosa rispetto ai propositi che avevano accompagnato il suo arrivo a Benevento. Per rispettarlo ora gli toccherà accelerare sperando che il fisico non lo abbandoni a un destino finora ricco di visite, stop forzati e mortificanti tribune. 

L’occasione di una rinascita capita a pennello. Agilità, lettura delle situazioni e geometrie sarebbero una manna dal cielo per la Strega, alle prese con un momento delicato aggravato dall’emergenza offensiva. I 21 punti conquistati finora hanno bisogno di nuova linfa, attesa proprio dai piedi del galiziano. Così come per Glik anche per lui quella col Torino sarà una sfida del cuore. In 108 presenze con la maglia granata ha messo insieme 32 gol, uno dei quali proprio al Vigorito nella precedente esperienza in serie A; una sentenza nei minuti di recupero che gelò le speranze giallorosse.

Inzaghi dovrà valutare bene se impiegarlo o meno dal primo minuto per non rischiare ricadute, ma è evidente che l’impatto individuale del fantasista a Crotone non sia stato trascurabile. Quindici minuti più recupero, tanti gliene sono bastati per accendere la lampadina della genialità. Diverse giocate degne di nota, un paio di cross e il tiro che ha fulminato Cordaz, purtroppo a risultato ormai compromesso.

Ha vissuto la gioia di una maglia da titolare solo due volte in questa stagione: contro il Bologna (sostituito al 73′) e contro la Roma (out a fine primo tempo). Da lì in avanti è sceso in campo per soli 35 minuti complessivi contro Sassuolo, Lazio e Crotone rispetto ai 1.260 teoricamente disponibili. Un’inezia sì, ma preziosissima. In tutti gli spezzoni citati la sua classe è emersa con disarmante prepotenza, avvicinando la Strega a un punto prezioso con gli emiliani (al Mapei Stadium fu la traversa a dirgli di no) e al bottino pieno contro i biancocelesti, quando le ripartenze nel finale alimentarono il sogno di un insperato colpaccio. 

Al contrario di Glik, che ha lasciato Torino con lacrime di gioia, Iago in granata è stato messo ai margini lo scorso anno dopo un infortunio e ceduto a gennaio in prestito al Genoa. Stessa sorte la scorsa estate con Giampaolo (esonerato poche ore fa), che non lo vedeva nei suoi schemi diede il via libera al prestito annuale in giallorosso. L’investimento finora ha pagato ben pochi dividendi, ma con la Strega alla ricerca disperata di una soluzione per colmare l’anemia di gol, Iago potrebbe essere la carta vincente. Magari un matador. Ecco, quello sarebbe l’ideale.