
Benevento – Seconda parte della chiacchierata con l’Arcivescovo di Benevento, monsignor Felice Accrocca. Ma stavolta non si parla del Messale, come nella prima circostanza, ma di coronavirus e delle nuove abitudini dei fedeli e di chi deve officiare. La presenza di mascherine, distanziamento, igienizzante sull’altare: insomma tante piccole cose che sono entrate nella quotidianità di quella che, in gergo, viene chiamata semplicemente messa.
“La pandemia è la mortificazione della celebrazione”, non usa mezzi termini monsignor Accrocca. Quello che dovrebbe essere un momento di unione è diventato distacco e non è proprio il principio di base di un evento del genere.
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