
di Ornella d’Anna
Napoli – Nuovi, incredibili scenari si affacciano attorno alla situazione dei borsisti Adisurc, gli studenti degli atenei napoletani che ancora stanno attendendo il proprio rimborso. Dopo la mancata discussione della faccenda in Consiglio Regionale, la scorsa settimana, emergono ora inquietanti “novità”: ci sarebbero, infatti, allievi in lista per il riscatto del premio di laurea da ben 10 anni. Proprio così: l’intera stagione 2009/2010 è stata, semplicemente, “cancellata” dalle intenzioni dei referenti Adisurc e diversi giovani non sanno che fine abbiano fatto quei soldi.
E’ il caso di Giuseppe Capasso, oggi 32enne e con un passato presso la facoltà di Scienze Biotecnologiche alla Federico II , sulle cui sorti sembra aleggiare il mistero: “Sono stato oggetto di un accertamento economico riferito a due anni accademici, il 2007-2008 e il 2008-2009. Peccato che lo abbia appreso solo nel 2016!” – esordisce -. “Tre anni fa, dunque, sono stato invitato dall’Adisurc a recarmi presso il loro ufficio per alcuni controlli, al termine dei quali mi hanno cambiato la fascia di reddito, che è passata dalla terza alla quarta, solo per uno dei due anni. Dopo gli accertamenti, comunque, la responsabile del servizio mi disse che era tutto a posto e che di lì a poco, sistemata anche a livello contabile la situazione, avrei avuto i soldi che mi spettavano”. Si tratta di mille euro che, però, Giuseppe non vedrà mai. “Il mio anno accademico non compare proprio nei rimborsi” – prosegue -. “Dopo un anno, già stremato, ho chiesto spiegazioni all’Adisurc ma mi hanno detto che la vecchia referente era andata via; mi hanno fatto parlare con la nuova, la quale mi ha risposto che stavano verificando la domanda. Era il 2017, da allora sono passati altri due anni e, di quei denari, non si è saputo più nulla”.
“Questo caso è il simbolo della gestione del diritto allo studio universitario: siamo in costante situazione emergenziale oramai, per livello di servizi universitari siamo ultimi in Italia secondo le classifiche Censis” – tuona il consigliere M5S, Luigi Cirillo, che si sta battendo affinché gli studenti possano assicurarsi quanto gli spetta -. “Dieci anni per definire la propria posizione in merito a un premio di laurea che avrebbe consentito di avere risorse per sostenere un post lauream come un dottorato di ricerca. Questa non è solo l’ultima delle tante storie tristi che ogni giorno ascoltiamo provenire dalla platea universitaria campana, è anche il dato da cui partire per individuare evidenti responsabilità politiche nelle Giunte Regionali che si sono susseguite nell’ultimo decennio e che non hanno mai posto una soluzione reale al dramma che vivono studenti e ex studenti in attesa di ottenere i propri diritti”.
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