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Avellino – Ci vorrà una settimana per definire eventuali provvedimenti nei confronti degli alunni accusati di bullismo nei confronti di un loro compagno di classe in una scuola media avellinese, la Leonardo Da Vinci. Un lunghissimo consiglio di istituto, quello chiuso dopo cinque ore di audizione di tutti i bambini presenti  al momento del caso di presunto bullismo avvenuto il sette maggio scorso (leggi qui).

La dirigente scolastica Giustina Monteforte e gli altri docenti che fanno parte dell’organismo interno hanno ascoltato separatamente gli alunni, che avrebbero fornito versioni diverse su quanto avvenuto il sette maggio scorso. Tutto verbalizzato agli atti, dove sono presenti anche altri documenti relativi alla vicenda, a partire dalla relazione consegnata alla dirigente scolastica dal docente che si era allontanato per pochi minuti dalla sua classe per poi ritrovarsi di fronte un alunno che voleva uscire, quello che era stato colpito dai suoi compagni.

Dalla Moscati dove è stato trattenuto in osservazione, il ragazzo è stato dimesso dopo due giorni. Versioni differenti, si presume, visto che era stata ridimensionata da parte dei presunti aggressori, parliamo di dodicenni, la dinamica di quanto accaduto. Una banale lite. E quello che è stato definito un “cappottone”. Mentre il legale del dodicenne, l’avvocato Maria Golia, pur non volendo entrare nel merito della vicenda (sulla quale parallelamente ci sono anche accertamenti da parte della Questura, dove è stata fatta denuncia da parte dei genitori del dodicenne ricoverato) ha ribadito che la versione del bimbo è rimasta la stessa. Nei prossimi giorni sarà il consiglio a dover decidere eventuali provvedimenti sulla base di quanto è stato stabilito e ricostruito nel lungo pomeriggio di audizioni.