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Avellino – “In questo mese abbiamo assistito a poche idee, ma soprattutto tanta ‘ammuina'”. E’ il monito di Nadia Arace che punta il dito contro il sindaco Vincenzo Ciampi. “Fin dai primi giorni abbiamo ammesso di essere all’opposizione rifiutando ogni tipo di ammiccamenti, che allo stesso tempo sono arrivati”. La consigliera di “Si Può” incalza: “Da circa un mese assistiamo ad un vero mercatino – continua – Due sere fa, Ciampi, ha preso parte ad una riunione segreta dove ha mendicato voti sul bilancio. Questo in barba alla trasparenza tanto decantata dal Movimento Cinque Stelle”.

Non ci aspettiamo i miracoli da parte del primo cittadino, ma è stato eletto per governare – ammette Arace -. Non può sventolare con tanta disinvoltura lo spettro del dissesto che, per un ente, è un fatto serio. Tale procedura scatta solo in presenza di determinati parametri. Tra le conseguenze – spiega -. C’è ad esempio il blocco dei servizi essenziali per la durata di cinque anni. Invito Ciampi ad essere prudente, ma soprattutto non si nasconda dietro il dissesto per una debolezza politica. Oggi lo stesso sindaco parla di un’operazione di veridicità sui conti, ma questo già è stato affrontato dal Mef (Ministero dell’Economia e delle Finanze). E’ il sindaco di Avellino non un semplice amministratore di condominio – continua – .Ad oggi farebbe bene a presentare una denuncia, e non parlare dietro comunicato o frasi fatte”.

“Il Comune è la casa dei cittadini, e non il quartier generale del Movimento Cinque Stelle – spiega Arace -. Soprattutto a fronte di disposizioni che vietano ai dipendenti comunali di parlare con i giornalisti, farebbe bene a nominare formalmente, se convinto, il suo assessore al bilancio, che fino ad oggi, gira negli uffici venendo in possesso di documento ma è un semplice cittadino. Ciampi tenga bene a mente che in Consiglio Comunale sarà lui a parlare non i parlamentari Carlo Sibilia o Ugo Grassi. E’ terminato il tempo della carboneria”. Arace chiude la conferenza con un pensiero sulla nomina del presidente del consiglio: “Saranno i consigliere a scegliere scegliere chi meglio garantisce l’aula ed in particolare le minoranze. Non dimentichiamo di aver patito che quel ruolo, negli anni precedenti, sia stato interpretato come un assessorato aggiunto. Ad oggi – conclude – Non ho ricevuto nessun sollecito, in tal caso, avrei rifiutato”.