- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Il Presidente Vittorio D’Alessio ed il consiglio d’ambito dell’ATO Rifiuti respingono con fermezza le accuse mosse – alla vigilia dello sciopero dei dipendenti di Irpiniambiente – nei confronti dell’ente per “i ritardi accumulati rispetto alla scadenza del 30 marzo”.

Giova ricordare che l’attuale consiglio d’ambito si è insediato meno di un anno fa e, in dodici mesi, ha realizzato passi importanti nell’ambito del percorso per l’acquisizione della gestione del ciclo integrato dei rifiuti nei comuni di competenza. I vertici dell’Ato hanno avviato, in prima battuta, un confronto con tutte le componenti, dalle organizzazioni sindacali agli imprenditori, fino alle associazioni. Quindi, con grande solerzia, hanno mosso i primi passi per arrivare, nel più breve tempo possibile, alla definizione del percorso di acquisizione della gestione del ciclo integrato.

L’ATO ha dato mandato ad un pool di esperti per la valutazione della situazione di Irpiniambiente ai fini di un’eventuale acquisizione, quindi ha deliberato l’affidamento del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani a una società in house interamente pubblica, sulla scorta della relazione e del piano economico e finanziario, quest’ultimo asseverato dalla Deloitte & Touche spa, redatti dal dipartimento di giurisprudenza dell’Università degli Studi Parthenope di Napoli ai sensi del Decreto legislativo 201 del 2022. Nel contempo, ha provveduto alla redazione ed all’approvazione di tutto l’iter documentale fondamentale per l’acquisizione della gestione del ciclo integrato dei rifiuti. Nel mezzo, ha portato avanti il confronto con l’amministrazione provinciale per l’acquisizione della gestione e dell’impiantistica del comparto. E’ palese che l’attività del Consiglio d’ambito e, più in generale, dell’ente sia stata rapida, solerte ed incisiva. “Comprendiamo le preoccupazioni delle organizzazioni sindacali e degli operatori del settore – evidenzia il presidente D’Alessio – ma non condividiamo la decisione di sparare nel mucchio. Senza voler entrare nel merito di eventuali responsabilità da parte di altri enti, è assolutamente fuori luogo responsabilizzare l’ATO, che ha ascoltato le tesi delle organizzazioni di categoria, è arrivata a condividerne il percorso e sta facendo tutto il possibile per definire la partita in tempi rapidi, arrivando all’acquisizione della gestione nel pieno rispetto di tutte le componenti ed evitando ogni qualsivoglia disagio a chiunque, in primis ai lavoratori del settore”.