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Avellino – “Prima ancora di vincere l’importante è combattere fino alla fine. E’ questo l’istinto del lupo”. Era il lontano luglio del 2015 quando Gianandrea De Cesare  pronunciava queste parole dal ventre del Pala DelMauro. Da quel giorno è cominciato un percorso che ha portato la compagine cestistica irpina in alto. Nemmeno il migliore degli indovini avrebbe pronosticato un risultato del genere. E’ vero la strada è ancora lunga da percorrere per sognare ancora di più.

Nella giornata di ieri, però, De Cesare ha regalato un nuovo sogno alla città di Avellino. Dopo l’estate tormentata, che ha visto scomparire l’Us Avellino 1912 in Serie B, ieri pomeriggio, è nata la S.S.D Avellino targata, appunto, De Cesare. Quest’ultimo ha varcato le porte dell’Ente di Piazza del Popolo per presentare, personalmente, la manifestazione d’interesse per il rilancio in Serie D del calcio avellinese.

Alle 12 di questa mattina, De Cesare e il suo staff, dovranno ottemperare agli ultimi passaggi per l’iscrizione alla Lega Nazionale Dilettanti. L’impegno delle re del gas di Piazza dei Martiri è davvero enorme. Non è da tutti esprimere un così grosso impegno economico per lo sport e la città di Avellino. Circa quattro milioni di euro presentati a garanzie nelle stanze del primo cittadino Vincenzo Ciampi.

De Cesare non ha mai nascosto di voler coniugare il basket e il calcio in una Polisportiva. Forse qualche anno fa sarebbe stato un sogno, invece, oggi è una solida realtà. Dai legni del Pala delMauro al manto in sintetico del Partenio-Lombardi. Oggi, De Cesare, sta scrivendo una nuova storia. La prima polisportiva italiana, e scusate il paragone, seguendo il modello di Real Madrid e Barcelona.

L’imprenditore partenopeo sarà al capo del nuovo Avellino in prima persona. Almeno per ora. E non è il solo. Ora arriveranno giorni in cui bisognerà lavorare in maniera spedita per costruire una squadra, uno staff tecnico ma soprattutto riconquistare i tifosi che dopo le recenti avventure calcistiche avevano intenzione di mollare l’Avellino. Il lupo, ora più che mai, è pronto ad ululare sotto una sola bandiera.