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Avellino – “Una gestione poco oculata, ma soprattutto episodi del genere non dovranno verificarsi più. Documenti alla mano, si può affermare l’adozione di un sistema contabile a dir poco incompatibile con i principi di legge”. E’ l’attacco a viso aperto del sindaco di Avellino, Paolo Foti, a conclusione della sua relazione inerente al “Teatro Carlo Gesualdo“. Il tutto a margine del doppio lavoro che ha visto in campo  i due commissari prima Terracciano e successivamente Chiauzzi. Il tutto è avvenuto davanti all’ex presidente del Massimo cittadino, Luca Cipriano presente durante la seduta odierna. 

“E’ stato impossibile accertare nuovamente i residui, in quanto mancavano gli impegni di spesa. Anche il Segretario Generale ha segnalato alle Autorità Competenti l’assenza dei registri di cassa e dei giornali mastri, nonostante i pagamenti in reversali e mandati. I flussi di cassa non sono stati soggetti di nessun controllo, i flussi in entrata sarebbero stati trattenuti ed utilizzati per le necessità dell’Istituzione” ha sottolineato il primo cittadino di Avellino”. Ad introdurre i lavoro in aula è stata Maria Elena Iaverone, assessore alle Finanze. “E’ stata appurata una passività di 745mila euro che trova la sua copertura nella massa attiva ricostruita dal commissario Chiauzzi”.

“Il tutto è stato gestito e utilizzato solo in termini autoreferenziali voluto esclusivamente per promuovere la propria immagine senza nutrire rispetto dell’interesse pubblico. Ad oggi mi sento di rispedire quel mai più (leggi qui) al mittente” incalza Foti.