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Avellino – Insieme alla campagna elettorale arrivano anche le consuete schermaglie legate ai manifesti elettorali. Ad Avellino, negli ultimi giorni, sono comparsi dei manifesti (enormi, ndr.) con su riportato un messaggio chiaro. “Mai più…“. Ad oggi il motivetto è sempre lo stesso. Il bene della città, il bene dei cittadini e tante altre belle cose. Manifesti che ad oggi, però, restano anonimi. Nessun simbolo o volto, ma solo uno slogan chiaro. La storia si ripete a cinque anni di distanza. Il primo, tra tutti, fu Gianluca Festa con dei mega manifesti con su scritto “Davvero“. E successivamente, i manifesti citati, si tramutarono nel sorriso smagliante del candidato sindaco.

Negli ultimi giorni, allo slogan sopra citato, è stato aggiunto uno “più”. Mai più+. Voci di strada, ovviamente da prendere con il beneficio del dubbio, fanno capo a Luca Cipriano presidente del Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino. Ad oggi, però, bisogna capire con quale “bandiera” scenderà in campo. Volendo usare una parafrasi politica-musicale, Rkomi, un rapper milanese tornato alla ribalta per il su pezzo denominato Mai Più (come i manifesti, diventati in voga in città) potrebbe essere d’aiuto per la nuova e vecchia classe politica che avanza.

“Un castello di carte e stai in equilibrio o cadiamo a pezzi”. E’ la giusta frase per paragonare la città di Avellino. Negli ultimi anni, la politica cittadina, sembra diventato un Maria De Filippi show. Colpi di scena, colpi di coda e anche colpi di c… fortuna. In questo momento, però, la città soffre. Cantieri in balia di tempi biblici. L’esempio pratico è il ponte della Ferriera. Prima o dopo di Natale, Pasqua o pasquetta o il 1 maggio e tante belle chiacchiere. Ad oggi, il suddetto ponte, resta chiuso. A pagare chi sono? I commercianti e i cittadini. Negozi abbassano la saracinesca dall’oggi al domani. E allora Mai più cosa? Ogni cinque anni o meno è sempre la stessa storia. Le guerre tra “bande” a mo di gang americane non serve. 

I cittadini vogliono risposte. Concrete. Seguite da fatti e non da manifesti. Oggi più che mai serve mettere in primo piano il bene della città oramai diventato un posto di passaggio o di partenza. La città ideale voluta di Antonio Di Nunno resterà un sogno oppure diventerà realtà? Chissà vedremo. Serve metterci la faccia, ma non solo in campagna elettorale. E non solo in città, ma anche nelle periferie. Cuore pulsante di una città che ha voglia di rinascere ora più che mai. Altro che Mai più….