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Avellino – “Negli ultimi giorni, qualcuno, parla di discontinuità dalla mia persona. Probabilmente dimenticano sono io che non voglio essere la continuità di queste persone”. E’ l’affondo del sindaco uscente di Avellino, Paolo Foti. Nella mattinata odierna si è svolta la conferenza di fine mandato dell’assessore all’Urbanistica, Ugo Tomasone. “La mia amministrazione – ha spiegato Foti – Ha movimentato, in pieno silenzio, circa 77 milioni di euro. Partendo dalle grandi opere incompiute come la Bonatti. Probabilmente, il nostro errore più grande, è stato fatto sulla comunicazione”.

“L’amministrazione lascia in eredità delle progettualità cospicue di circa 93 milioni di euro. Progetti e soldi che non abbiamo trovato al nostro arrivo” sottolinea Foti. Il primo cittadino del capoluogo irpino spende parole al vetriolo per chi parla oggi di discontinuità: “Anche le papere galleggiano – risponde stizzito Foti – In questo momento sono io che non voglio essere la continuità di tali persone. Sono pregati di accomodarsi fuori la porta”.

“Parlano di discontinuità nemmeno fossi Toto Riina – passa alla difensiva Foti – Nel corso dell’amministrazione, nella mia Giunta, non c’è stato mica il bandito Giuliano. Tutti nel loro piccolo hanno dato il loro contributo per il bene della città”. Il primo cittadino uscente chiude con un pensiero nei confronti del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “Esprimo la mia più sincera solidarietà. In questo momento vedo tanti costituzionalisti che aizzano le folle”, conclude.