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“L’Avellino per me è tutto. Sono nato e cresciuto qui”. Una frase che vale più di mille parole. Un adagio che incarna l’amore per quei colori, bianco e verde. E così che qualche anno fa, Carmine Cucciniello raccontò l’amore per il lupo. Un lungo amore nato dai tempi del Piazza D’Armi e poi al Partenio. Nonno Carmine si è spento a 93 anni, quasi un secolo di vita trascorso nel segno di una autentica e pura fede calcistica. Quel lupo che lo ha portato sugli spalti dello stadio anche sotto la neve, sfidando tutto e tutti per amore. Sciarpa al collo, cappello in testa rigorosamente biancoverdi tifando l’Avellino. Erano gli anni della Seri D. Nonno Carmine c’era, non contava la categoria ma il solo vero amore per il lupo.

Anni vissuto al fianco dei pazienti in ospedale alle gradinate dello stadio. Dalla C, alla D poi la B e anche – appunto – la D. Dal 1948, senza mai tirarsi indietro presente. Era il 2019 quando l’Avellino della rinascita celebrò Nonno Carmine: “La foto del giorno è questa qui, e vale più di un goal al 90esimo. Ha fatto il giro del Web, ma per chi ama l’Avellino e conosce gradoni del Partenio non c’è niente di cui meravigliarsi. In mezzo ai ragazzi delle scuole calcio c’era anche lui, in piedi, sorretto dal suo bastone a sostenere i biancoverdi. La società, il presidente, i giocatori, lo staff e tutta la famiglia della Calcio Avellino SSD ringraziano lui e tutti quelli come lui che ci sono ora, c’erano prima e ci saranno sempre. Da veri lupi”.