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di Fulvia Varaldo

Avellino – “L’autostazione deve essere la priorità. Le altre sono solo soluzioni tampone. Noi non ci stiamo”. Così il segretario della Uil trasporti Michele Caso che con gli altri segretari di categoria di Cgil, Ugl, Cisl  e di altre categorie ha partecipato al tavolo che si è tenuto a Palazzo di Città. L’incontro era stato promosso dall’Assessore alla mobilità e trasporto pubblico Costantino Preziosi e dalla responsabile  Anna Freda. Si continua a discutere   del trasferimento del terminal dei pullman da Piazza Kennedy dove il tasso di inquinamento e lo sforamento dei limiti consentiti di PM10 sta creando disastri alla popolazione e imbarazzi al comune di Avellino.

Bisogna capire perchè non si completano i lavori presso la struttura di Via Moccia, quanto tempo ci vuole per aprirla e renderla funzionale per fare in modo che ci sia una scelta definitiva dislocando il traffico pubblico urbano ed extraurbano in quella zona. Sarebbe la sola soluzione strutturale se davvero si vuole affrontare il problema dell’inquinamento e assicurare un intervento  concreto per  decongestionare una zona della città altamente compromessa e che sta subendo un danno enorme – ha detto ancora il segretario Uil”.

Una questione che si trascina da troppo tempo e che stamattina, sempre a Palazzo di Città, farà registrare un ulteriore confronto con i vertici dell’Air. E’ atteso, infatti, l’arrivo dell’Amministratore unico dell’Air, l’igegnere Alberto De Sio, che prenderà parte alla conferenza dei servizi.

Intanto resta ancora da valutare l’ipotesi di suddividere il terminal dei bus  in tre zone diverse di Avellino. A campetto Santa Rita dove dovrebbe confluire la mobilità che proveniente da est, presso l’area di Piazza Kennedy per il traffico locale e provinciale e presso quella di Via Moccia, nei pressi dell’autostazione, per le linee extraurbane.

Proseguono anche i rilevamenti per verificare eventuali sforamenti degli indici stabiliti dalle legge da parte dell’Arpac. Al comune la situazione rimane piuttosto tesa anche a fronte di ipotesi di denunce che sarebbero già state recapitate  e/o  che potrebbero essere recapitate per avere superato i limiti consentiti delle polveri sottili.