Chiara Ferragni ha risarcito con 500 euro la donna di 76 anni di Atripalda che si era costituita parte civile nel processo sui pandori Balocco: significa che si sentiva danneggiata dal reato, e in caso di condanna definitiva di Ferragni avrebbe potuto ottenere un risarcimento.
In questo caso il risarcimento c’è stato prima di qualsiasi sentenza perché faceva parte di un accordo legale, in base al quale la donna ha accettato di revocare la propria costituzione di parte civile. La donna di Avellino, una pensionata nota come Adriana L., era stata l’unica consumatrice a costituirsi parte civile nel processo.
Ferragni è a processo per truffa aggravata: secondo le accuse nel 2022 avrebbe realizzato una campagna promozionale in cui veniva presentata in modo ingannevole la devoluzione in beneficenza di una parte del denaro ricavato dalla vendita di una linea di pandori prodotti dall’azienda dolciaria Balocco.
La campagna promozionale sui pandori avrebbe fatto credere che la vendita di ciascun pandoro contribuisse a una donazione di beneficenza, quando in realtà l’ammontare della donazione era già stato determinato in precedenza da Balocco, a prescindere dalle vendite.























