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Imbarazzo  e stupore tra gli atripaldesi dopo la notizia della condanna a carico dell’attuale assessore Toni Troisi, delegato dal sindaco Geppino Spagnuolo ai lavori Pubblici e ai Fondi Europei. Una condanna per violenza sessuale nei confronti di una ragazza che all’epoca dei fatti, nel 2016, pare avesse da poco compiuto 18 anni.

 Amica di famiglia, la giovane stava sostenendo delle ripetizioni private da Troisi  per un esame universitario.

 Bocche cucite dall’amministrazione comunale della città del Sabato. Non rispondono al telefono il primo cittadino e il vice sindaco Anna Nazzaro. La popolazione  si è divisa in due: increduli e colpevolisti.

 Per la verità neanche il diretto interessato ha rilasciato dichiarazioni. Sono in tanti gli atripaldesi che si aspettano, nelle prossime ore,  una presa di posizione da Assessore e vertici comunali. Per una questione di opportunità Troisi potrebbe decidere di lasciare, oppure il sindaco Spagnuolo potrebbe disporre la revoca della delega.

Altro aspetto da chiarire per l’eventuale decadenza, riguarda la possibilità di applicazione della legge Severino rispetto all’entità della condanna. La soglia minima della norma  parla di “oltre due anni”, di qui il dubbio. Su tutto deciderà la Prefettura se sindaco e assessore non avranno assunto decisioni.

A Troisi è sato imputato il pagamento immediato di 5 mila euro per la provvisionale. Per la verità la vicenda ad Atripalda la conoscevano tutti e si sapeva che a carico dell’Assessore era in corso un procedimento. Lo stesso sindaco Geppino Spagnuolo ne era a conoscenza tanto è vero che fino all’ultimo momento per la composizione della squadra da schierare in campagna elettorale nel giugno del 2017, la riproposizione di Troisi era stata in dubbio. Diversi cambiamenti sul nome da indicare tra Troisi  o suoi parenti.

Alla fine ha prevalso Troisi,  eletto con 325 voti nella lista Scegliamo Atripalda e che da subito è entrato a far parte dell’esecutivo di Piazza Municipio.