- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Continua la confusione in materia di gestione del verde urbano in provincia di Avellino, dopo le proposte fatte da Legambiente Avellino – Alveare nei giorni scorsi alle quali non è stata data risposta da parte del comune capoluogo, il circolo cittadino porta alla luce una questione che, questa volta, riguarda il Comune di Mercogliano.

“Nella zona di Torrette sono mesi che stiamo seguendo la vicenda dei cedri presenti all’altezza del centro commerciale Mercogliano”, esordisce Antonio Dello Iaco, responsabile al verde di Legambiente Avellino. “Come di solito accade, una parte dei proprietari vuole abbattere le piante e un’altra le vuole preservare. In questi mesi il condominio ha prodotto due perizie agronomiche del tutto discordanti: una dice che gli alberi non sono da abbattere e un’altra afferma il contrario”.

Come spiega l’esponente di Legambiente Avellino, alla luce di questa situazione, gli uffici del Comune di Mercogliano hanno prima richiesto al condominio di svolgere degli ulteriori esami strumentali, per poi fornire, dopo qualche mese e senza alcuna prova eseguita, il nulla osta all’abbattimento.

“Dopo una nostra segnalazione alle forze dell’ordine competenti – rivendica Dello Iaco – il tutto è stato bloccato. È necessario infatti, come noi sostenevamo da mesi, provare con certezza la pericolosità delle piante”.

“Visto il poco dialogo con gli uffici del Comune di Mercogliano, il condominio e i proprietari degli importanti cedri, tra i pochi alberi ad alto fusto presenti nelle immediate vicinanze di via Nazionale Torrette a Mercogliano, riteniamo necessario uscire a mezzo stampa sulla vicenda”, spiega Dello Iaco.

“Come già fatto in via ufficiale mesi fa, e senza ricevere risposte da nessuna delle parti ma venendo costantemente informati dai condomini interessati alla salvaguardia delle piante, chiediamo che il Comune di Mercogliano non rilasci alcun nulla osta all’abbattimento se prima il condominio proprietario non svolgerà delle prove di trazione sulle piante in modo da definire, in via inconfutabile, l’eventuale pericolosità degli storici cedri”.