Tempo di lettura: 4 minuti

“Mio fratello ha una infermietà mentale totale certificata, tanto che nel 2014 il Tribunale di Avellino ha emesso una sentenza di non luogo a procedere proprio per la sua condizione clinica”.

Parte da questo assunto G.S, fratello dell’uomo che mercoledì scorso è balzato al centro delle cronache locali per aver aggredito i sanitari del 118 fino a sfasciare l’ambulanza. 

A seguito dell’accaduto, il terzo episodio in pochissimi giorni nella provincia di Avellino con persone che si sono scagliate contro il personale sanitario, si è alzato un coro unanime di solidarietà verso i medici e di condanna con tutte le varie persone che si erano rese protagoniste dei fatti.

Ma il fratello del 44enne di Solofra protagonista dei fatti del 5 aprile, non ci sta ad essere buttato “nella mischia”, men che meno a sentire dire che suo fratello fosse un carnefice”.

Al contrario è vittima di un sistema sanitario che lo ha lasciato solo”, rilancia G. S. che, referti medici alla mano intende chiarire quando successo in particolare nell’ultimo mese, fino ad arrivare al fatto “incriminato”.

Parliamo di un uomo che, ribadisco, dal 2014 ha visto riconosciuto una infermità mentale totale. E, non a caso, il Giudice lo ha affidato al primario del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC) e necessita di un tutore. Chi soffre di questi gravi distrubi psichiatrici è chiaro che vive momenti di scompensi e in particolare periodo il suo quadro clinico mentale. Per questo circa un mese fa i miei genitori hanno portato mio fratello dello specialista che lo aveva in cura. In una fase acuta è stato cacciato dallo studio con l’invito dell’ospedalizzazione”.

Passando altri giorni, sempre come racconta G.S, è nella Domenica delle Palme il fratello L. accusa un’altra crisi: “Nel palazzo dell’abitazione dei miei genitori, a Solofra, succede il putiferio. L. non sta bene, ha una crisi, inizia a sfasciare estintori tanto che i miei genitori, preoccupati, chiamano il 118. Arrivano prima i Carabinieri, poi mio fratello si calma ma comunque ha biosgno di essere portato in ospedale perchè nella furia si è rotto una gamba. Ed ecco in ospedale un altro picco psichico e mio fratello che minaccia di mettere bombe e altre cose farteticanti, segnale evidente di uno stato confusionale”.

Nel referto di Pronto Soccorso che G.S.ci mostra viene indicata: “riferita agitazione psicomotoria in paziente psichiatrico noto, riferita docenza piede destro, ipertensione arteriosa, Dm patologia psichiatrica non meglio definita”. Ed ancora “riferito comportamento aggressivo a dominio, Carabinieri sul posto, paziente aggressivo, minaccia verbalmente il personale sanitario”.

“Dinanzi ad una situazione simile percè mio fratello non è stato ospedalizzato e  condotto in un CSM (centro salute mentale) che tutti i Comuni per legge devono avere? – domanda l’uomo – arrivando poi a raccontare la giornata di mercoledì.

“Anche in quel caso – dichiara ancora il fratello- è stato chiamato il 118 perchè L. aveva biosgno di ricoverarsi. Gli operatori sono saliti a casa, neel frattanto  lui è sceso perchè+ aveva capito che nemmeno in quel caso lo avrebbero ricoverato, ed è cosi che è andato di nuovo in escandescenza iniziando a colpire l’ambulanza. Poi è stato bloccato dai Carabinieri e, finalmente, sono in quel momento è stato stato finalmente ricoverato presso la SPDC”.

Di qui le domande che G.S. rivolge a quanti hanno accusato suo fratello di essere un ‘carnefice’.
A quelli che hanno generato una tragedia annunciata che si potrebbe verificare in qualsiasi altro momento – dice ancora– Come è possibile con una sentenza di non luogo a procedere per totale infermità di mente emessa dal Tribunale di Avellino 2014 a suo carico sia ad oggi sprovvisto di Csm e tutore? E lo stesso SPDC al quale era stato affidato con sentenza si rifiuti ad oggi -dopo innumerevoli ricoveri- di trasferire il paziente, come previsto per legge della sentenza emessa, al Csm e nominare il tutore a suo carico? Di chi è la responsabilità dell’accaduto? E adesso il primario del Spdc assegnerà definitivamente il ragazzo al Csm per evitare che accade quello che e accaduto? Se nessuno sa rispondere a questi interrogativi, allora è meglio si dimettano tutti”, conclude.

Ennesima aggressione ai medici in pochi giorni: a Solofra 44enne sfascia anche ambulanza