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Avellino – Il senatore Enzo De Luca ci sarà solo se il partito è unito. Ieri in un incontro al circolo della stampa ha risposto all’appello di 105 amministratori locali e alla chiamata giovedì scorso della segreteria regionale di Assunta Tartaglione che l’ha indicato tra i quattro candidati su cui puntano i dem (gli altri sono i deputati Luigi Famiglietti e Valentina Paris e la presidente del consiglio regionale Rosetta D’Amelio).

Il senatore non si tira indietro: «La mia collocazione è stata sempre chiara, lineare e coerente a differenza di molti. In questa legislatura ci sono stati 540 parlamentari che sono andati da una parte all’altra senza vergogna. E il Paese rischia un’assuefazione pericolosa rispetto al sistema democratico e al ruolo delle istituzioni. Noi abbiamo energie e classi dirigenti in grado di dare un contributo positivo e significativo a questa fase di transizione che vive la politica e i partiti di questo Paese. La scadenza delle Politiche impone questa responsabilità in ognuno quindi io mi adopererò, dopo un momento di riflessione e perplessità, per far crescere gruppi dirigenti e arrivare a risultati positivi. Poi – ha aggiunto De Luca ognuno si assumerà le proprie responsabilità. Senza una condivisione reale, però, avrei difficoltà ad accettare le sollecitazioni che mi sono giunte».

Per quanto riguarda il congresso, «se ci fosse una volontà vera – osserva De Luca potremmo trovare una soluzione unitaria e fare una grande iniziativa pre elettorale più che pre congressuale. Fra il 14 e il 17 gennaio, come direzione regionale, dobbiamo approvare le liste per mandarle a Roma per farle approvare intorno al 21, 22 gennaio. Mi auguro che anche questa fase si chiuda nella responsabilità condivisa».

L’ex capogruppo Pd era seduta accanto a De Luca, da una parte il sindaco Paolo Foti dall’altra ex segretario del Pd, Carmine De Blasio.
«L’unica speranza è l’unità, contro personalismi ed invasioni di campo. Un partito debole può essere facilmente scalabile e noi dobbiamo tornare in forze», ha osservato Grella. E poi De Blasio ha concluso: «Dall’Io si è passati al Noi, ma adesso siamo arrivati al Loro. Se dar vita ad una coalizione significa soccombere allora tutti gli sforzi fatti in questi anni sono stati vani. Abbiamo superato, sotto la mia segreteria, la soggezione dell’Udc, dialogando per guardare allo sviluppo del territorio, ma adesso non possiamo soccombere».