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Avellino – Dopo la “denuncia” del circolo Legambiente Avellino Alveare per il taglio di alberi sulle sponde del torrente Fenestrelle, puntuale è arrivato il chiarimento da parte dell’ordine  dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Avellino. La situazione relativa al Fenestrelle si porta avanti da tanto, troppo tempo. «Dopo il chiarimento arrivato dal presidente dell’ordine degli Agronomi erano alberi malati, la vicenda per certi versi si è risolta così – spiega, Antonio Dello Iaco,  responsabile al verde del circolo cittadino ad Anteprima24 – Secondo noi di Legambiente per evitare continui ricorsi o richieste d’accesso agli atti con appelli caduti spesso nel vuoto con le istituzioni, noi ribadiamo la nostra linea cioè quella di aprire un tavolo tecnico sul tema Fenestrelle ma soprattutto per l’ambiente ad Avellino».

«La nostra richiesta avanzata da due anni all’amministrazione comunale guidata dal sindaco, Gianluca Festa – afferma Dello Iaco – Riguarda la creazione di una consulta ambientale, che è prevista dal regolamento comunale. Il sindaco e l’assessore ci ha accolto più volte anche gli uffici ci hanno chiesto di produrre un regolamento noi a loro. Lo abbiamo inviato in attesa dell’approvazione, ma non è passato. Nonostante il sindaco, un mese fa, ci ha promesso il via libera per il regolamento. Quindi rinnoviamo l’invito a creare questa consulta ambientale che è un tavolo permanente, gratuito e consultivo che è formato da associazioni di categorie: ambientaliste, volontariato e ordini professionali che ha il compito di valutare qualsiasi proposta riguardante il tema ambientale».

«In questo caso il taglio degli alberi, bene, sarebbe bastato questi documenti senza creare un polverone o polemica. Noi oltre a chiedere la consulta ambientale – continua Dello Iaco – Chiediamo che ci sia una programmazione sul , visto che stiamo andando ad abbattere tutte le alberature del torrente è normale, come già successo lo scorso anno, è chiaro che non diamo un riconoscimento ad un parco che non esiste più, ragion per cui non ha senso chiedere un riconoscimento».

«Le carte relative al Parco Fenestrelle – afferma – Sono ancora ferme in Regione perché i comune di Avellino, Monteforte e Atripalda hanno presentato la documentazione per il riconoscimento, ora la stessa deve procedere per il riconoscimento però burocraticamente sono ferme. Noi abbiamo chiesto alle amministrazioni comunali, non solo quella di Avellino, di avviare un dialogo con le associazioni o cittadini. Questo parco, oltre a ricevere un riconoscimento sulle carte, deve essere vissuto dalla popolazione che non deve essere incontaminato. E’ chiaro che per fare ciò, bisogna ascoltare le istanze dei cittadini, visto la presenza di diversi privati nel parco».

«Individuare ad oggi sul territorio una sola problematica è difficile – afferma Dello Iaco – Noi le abbiamo portate al sindaco lo scorso 3 marzo con lo sciopero globale, ci sono cinque o sei punti cardine per portare avanti la transizione ecologica nel territorio comunale».   «Noi abbiamo il problema relativo alla qualità dell’aria – dice – E’ la prima volta dove non si sono registrati sforamenti, ma veniamo dagli ultimi dieci anni con un aumento delle polveri sottili e siamo livello regionale. Avellino è la città che ha aumentato le polveri sottili mentre Napoli le ha ridotte. E’ chiaro che ci sono delle problematiche morfologiche, ecco il motivo per cui nasce il nostro circolo». «Riguardo all’inquinamento ambientale – dice – Abbiamo fatto dei passi in avanti con alcuni tavoli tecnici con il sindaco e gli altri dell’hinterland. Senza dimenticare l’adozione di un regolamento sulle caldaie con annesso censimento che sta procedendo in questa settimana per il comune di Avellino».

«Il tema principale che tocca la mobilità sostenibile, possiamo dire che siamo all’anno zero – afferma Dello Iaco – Non abbiamo car sharing, il bike sharing esiste ma non è implementato in modo adeguato.Non ci sono piste ciclabili, se non un chilometro in totale in tutta la città e ovviamente l’arrivo della metropolitana leggera è un’opera che bisognava chiudere, per carità, dopo vent’anni, però bisognerebbe incentivare anche i cittadini. E’ chiaro che far terminare una corsa prima delle 18 è controproducente – conclude Dello Iaco – I cittadini utilizzano la macchina per comodità o semplicemente perchè sono poco informati per l’utilizzo della metropolitana leggera. E’ chiaro che vanno invogliati per lavorare sulla mobilità sostenibile».

«Noi abbiamo degli obiettivi europei da raggiungere come città di Avellino, o meglio come tutte chiedendo al comune di raggiungere il modello della “Città dei 15 minuti“. Modello sostenibile europeo che prevede che il cittadino si possa muovere con mezzi sostenibili quindi biciclette monopattini eccetera o a piedi o con i mezzi pubblici e in 15 minuti raggiungere tutti i servizi essenziali della città e ovviamente ad Avellino in 15 minuti non fa niente.