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Un Sabato santo particolare e, forse, un tantino meno doloroso per Giuseppe Cutillo e Rosa Picariello, costretti da un beffardo destino a trascorrere la prima Pasqua senza la loro amata figlia, Mariantonietta.

La 16enne venuta a mancare lo scorso maggio è stata ricordata insieme ad un altro ragazzo morto troppo presto, Marco Raimondi, nel corso di un Memorial che già si teneva negli scorsi anni in onore del cittadino di Manocalzati, membro del Comitato Festa “San Marco” che, quest’anno, ha omaggiato anche Mary.

Un torneo di calcio tenutosi nello Stadio Barbato Mazzariello ( dedicato ad un altro figlio dell’Irpinia andato via troppo presto) che, chiaramente, non ha avuto nulla di agonistico, ma ha voluto rappresentare un momento di vera vicinanza alle famiglie dei giovani, come ha spiegato Don Roberto sempre presente, e tra l’altro anche presidente del Comitato, durante l’omelia, la benedizione delle targhe: “In uno degli infiniti mondi paralleli, prima o poi ci ritroveremo. Oltre i confini del cielo, per sempre”.

E sull’altra: “Si posa una farfalla sulla spalla ed io non posso darle altro se non un addio che il destino è fragile come la forza, ma dice che oggi vola ed è la ricchezza”.

Basta guardare nelle foto i volti di Giuseppe e Rosa per capire quello che provano, un misto tra emozione e dolore, ma anche gratitudine verso coloro che continuano a tenere vivo il ricordo dell’amata Mariantonietta. “Non abbiamo parole per descrivervi per quanto amore ci dimostrate e soprattuto ci date. Vi ringraziamo di vero cuore e LEI sicuro sarà sempre vicina a tutti voi che ci amate tanto. Grazie, grazie e ancora grazie”, scrive Giuseppe.

A spiegare il senso dell’iniziativa anche la squadra locale dell’AS Manocalzati: “Il ricordo, il dolore e l’amore non hanno colori. Mariantonietta e Marco per sempre!”

Ecomiabili i ragazzi tutti della comunità di Manocalzati che hanno esposto un striscione sugli spalti con la scritta “Mariantonietta vive”,  e due grandi teloni con i volti di Mary e Marco, oltre che l’iniziale comune del loro nome sulle magliette degli altleti.

Al calar del sole l’immancabile e toccante lancio in cielo dei palloncini bianchi, sin lassù dove le loro anime riposano.