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Nessuno si aspettava che l’attivazione della metropolitana leggera di Avellino si trasformasse subito in un “boom” di passeggeri, ma nemmeno che i mezzi messi su strada dopo oltre un ventennio rimanessero completamente, o quasi, vuoti.

Sono passati dieci giorni esatti dalla partenza della prima corsa “storica” di alcune delle 12 filovie che, sempre per un ventennio, sono state parcheggiate ai box a causa dei ritardi nel compleamento del “nuovo” sistema di trasporto a basso impatto ambientale.

Ed infatti uno dei primi dati emersi nei giorni scorsi, ha riguardato proprio una serie di guasti ad alcuni mezzi, nonostante gli stessi fossero stati anche oggetto di manutenzione con altri impegni di spesa per un progetto che complessivamente ha inghiottito più di 20 milioni di euro.
Eloquenti le foto circolate di alcune filovie ferme in strada tanto da rendersi necessario l’intervento di mezzi per riparare i guasti, così come quelle di alcuni bus ibridi  che percorrono le strade di Avellino con la dicitura “fuori servizio”.

Oltre questo il dato ancora più significativo che emerge, come detto, riguarda la quasi totale mancanza di passeggeri a bordo. Il più delle volte, come emerge della foto raccolte in diversi giorni dal 3 aprile ad oggi, le filovie percorrono i 12 Km dedicati della città completamente vuote.
Il paradosso è che gli utenti continuano a preferire i mezzi su gomma, sarà per abitudine, sarà perchè il prezzo del biglietto è lo stesso, sarà perchè si è talmente parlato (male) della metro leggera che è finita per non piacere senza nemmeno “concederle una possibilità”.

Va anche detto che il Comune di Avellino non ha inteso concedere nessuna agevolazione per invogliare gli utenti almeno a “sperimentare” i nuovi pezzi. Il consigliere di opposizione Francesco Iandolo, ad esempio, con un ordine del giorno in Consiglio comunale aveva proposto di istituire la gratuità del servizio nei primi  mesi sperimentali, “per dare un segnale forte e, visto che il funzionamento per i primi mesi è garantito dai fondi che hanno finanziato l’opera, è necessario garantire l’utilizzo completamente gratuito così da poter sperimentare effettivamente l’efficacia e le potenzialità della metropolitana leggera”.
Proposta respinta, o meglio integrata dalla maggioranza per scaricare la patata bollente alla Regione Campania. Nei fatti una bocciatura della proposta di Iandolo.

Nessun incentivo per i pendolari che, tra l’altro, almeno qui pochi temerari che hanno scelto di approfittare della possibilità di un nuovo mezzo di trasporto utile anche al contrasto dell’inquinamento atmosferico, hanno lamentato una certa lentezza dei mezzi, o comunque non hanno ricavato nessun beneficio almeno in termini di risparmio di tempo sul proprio tragitto.

E come non sottovalutare il fatto che l’ultima corsa della giornata parte dalle 16:55 e la domenica le filovie non sono funzionanti.  Gli utenti, a questo punto, preferiscono servirsi dei tradizionali mezzi di trasporto che, almeno, sono a disposizione fino a sera e anche nei festivi, seppur con orari ridotti.

Certamente dieci giorni sono pochi o nulli per tracciare bilancio, ma certamente non ci puà sottacere come gli aspetti da migliorare sono tanti, altrimenti il “disastro annunciato” di settimana in settimana e di mese in mese si materializzerà.

Ad ogni modo per sei mesi il servizio proseguirà in via sperimentale, sotto l’egidia dell’Air Campania. Per bilanci complessivi ed eventuali migliorie non resta che avviare un nuovo conto alla rovescia fino ai primi di ottobre.

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