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I piedi scalzi, rose alla mano, petali che cadono dal cielo e un lungo fiume umano per tributare Santa Rita da Cascia.

Ancora una volta la città di Avellino prende parte in maniera importante al momento più importante delle celebrazioni dedicate alla Santa dei casi impossibili. E proprio lungo il percorso in processione viene ricordato il grande coraggio di Santa Rita, la sua infaticabile missione, anche in punto di morte, di vincere il male con il bene.
 Su insistenza della famiglia sposò un uomo violento, che lei con pazienza riuscì a “convertire”. La sua forza vitale era, appunto, l’amore e questa forza le ha permesso di accogliere il vero Amore, quello dello Spirito di Dio, riversato nei nostri cuori. Ogni gran peso diventa quindi leggero sotto questo santissimo giogo della dolce volontà di Dio.

Ed è per questo che, affidandoci a Santa Rita e al suo insegnamento, possiamo risolvere insieme a lei anche i casi impossibili.

Dietro la sua Statua non manca il sindaco di Avellino, Laura Nargi, rosa alla mano, per la sua prima processione di Santa Rita da Sindaco (lo scorso anno eravamo in campagna elettorale). Al suo fianco si fanno rivedere compatti, sorridenti e fieri,  tutti gli assessori della sua giunta e anche diversi consiglieri comunali, mentre il grande assente appare l’ex sindaco Gianluca Festa, che di una processione della sua Avellino non se n’è mai persa una, sia prima di essere eletto fascia tricolore, sia nell’ultimo occasione del Venerdì Santo ( LEGGI QUI).

Il perdono non serve a nulla se non è convinto chi lo pratica, se non si stabiliscono relazioni reali, l’unione della vita, perchè l’amore deve prevalere sull’odio affinché Santa Rita consenta a tutti noi di diventare costruttori di pace e di riconciliazione“, riecheggiano al megafono durante la processione gli insegamenti di Santa Rita, quasi come un caso del destino a descrivere lo stato politico-amministativo della città di Avellino. Nonostante sfilate, sorrisi e manifestata fierezza dei suoi protagonisti.