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Avellino – Potrebbe essere individuata nel giro di qualche giorno al massimo la soluzione per riportare a scuola gli studenti del Liceo Scientifico Mancini di Avellino. E’ quanto emerge dalle dichiarazioni  del consigliere di Palazzo Caracciolo Girolamo Giaquinto.

Le ipotesi sono tante, ma dobbiamo contemperare varie esigenze. Non possiamo ancora dire di aver trovato una soluzione, perché non ce ne sono. Stiamo lavorando, ma una decisione la possiamo prendere solo dopo aver esaminato tutti i dati in nostro possesso. E’ necessario ancora qualche giorno”.

A dirlo  è il  consigliere provinciale con delega all’Istruzione della Provincia di Avellino. A margine della presentazione di un convegno, Giaquinto lascia dunque intendere che per il “Mancini”, il Liceo Scientifico senza sede da una settimana, quella di Via De Concilii, perché inagibile, non ci sono ancora soluzioni praticabili, nonostante le indiscrezioni di questi giorni.

“Faremo di tutto, ma non posso dire ancora niente di concreto per non scatenare il solito valzer di possibili sedi. Stiamo analizzando ogni ipotesi, posso dire alle 1.500 persone (compresi i docenti ed il personale Ata, ndr) di stare tranquilli: abbiamo a cuore questa vicenda. Abbiamo il dovere istituzionale e morale di trovare un posto dignitoso a tutti. Certo, è difficile, tutti gli spazi disponibili sono completi, ma una soluzione la troveremo”.

Per ora gli alunni continuano a perdere giorni di scuola e questo comporterà sicuramente conseguenze soprattutto per le quinte classi che dovranno fare gli esami di stato. Ci saranno ritardi nello svolgimento dei programmi e si dovrà fare una corsa contro il tempo per recuperare.

Purtroppo come sempre accade in queste vicende, oltre a un certo malumore tra le famiglie degli studenti per come viene portata avanti la protesta,  cominciano a registrarsi posizioni diverse anche rispetto all’ipotesi, che fino a ieri sembrava la sola,  di evitare a tutti i costi i doppi turni. Se fino a qualche ora fa ne erano tutti convinti adesso sono proprio i ragazzi ad avere manifestato la volontà di accettare anche i doppi turni pur di riprendere le attività didattiche.