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In occasione della “Festa della Legalità”, giornata indetta dalla Regione Campania nel 2012 in ricordo dell’uccisione di don Peppino Diana, come giornata dell’impegno e della memoria il capogruppo di APP in consiglio Comunale, Francesco Iandolo, deposita la proposta per l’istituzione di un Regolamento per la destinazione e l’utilizzo dei beni sequestrati o confiscati alla criminalità organizzata.

È vero che attualmente non risultano beni confiscati nel comune di Avellino ma è notizia degli ultimi mesi che nell’ambito delle ultime operazioni legate al cd Nuovo Clan Partenio sono stati effettuati numerosi sequestri anche ad Avellino. Questo, nei prossimi mesi potrebbe portare alle confische degli stessi per poi procedere con il proprio riutilizzo.

Il Codice Antimafia, infatti, insiste sulla necessità del riutilizzo dei beni così come ottenuto con la legge 109/96 come strumento di restituzione di maltolto e riscatto da parte dei territori vittima della violenza mafiosa. 

Per questo si rende necessaria l’approvazione – a maggior ragione non in emergenza – di un regolamento che norma le procedure di riutilizzo da parte dell’ente pubblico o di assegnazione per finalità sociali a enti del terzo settore per dare impulso e accompagnare un percorso di consapevolezza della lotta alla criminalità organizzata anche attraverso il riutilizzo sociale dei beni confiscati.

Non è un caso che questa proposta arrivi proprio nel trentesimo anniversario dall’uccisione di Don Peppe Diana. In provincia di Caserta, infatti, da decenni istituzioni, imprenditoria, terzo settore lavorano fianco a fianco per raggiungere l’obiettivo di un pieno e concreto riutilizzo dei beni confiscati che produce un elevato valore economico, lavorativo e sociale per tutto il territorio. Anche grazie al ricorso ai PTRI da parte dell’Azienda Sanitaria Locale di Caserta – cosa che non avviene sul territorio provinciale di Avellino – non soltanto si riutilizzano quei beni ma si consente alle persone più fragili di essere accompagnate all’autonomia con progetti individuali al reinserimento nelle comunità territoriali.

Un lavoro di squadra che va promosso a tutti i livelli e che solo se vede coinvolti tutti gli attori consente di restituire maggiore sicurezza e benessere.

“L’auspicio – prosegue Iandolo – è che anche altre amministrazioni, soprattutto quelle che hanno già assegnate beni confiscati – possano dotarsi di un regolamento che garantisca trasparenza a tutto l’iter di riutilizzo e/o assegnazione ma che soprattutto sia lo spunto per un impegno sempre maggiore nella lotta per la giustizia sociale e per i diritti anche nella nostra provincia.”

Ma il prossimo giovedi 21 marzo sarà anche la 29° Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle Vittime Innocenti delle Mafie che quest’anno Libera celebrerà a Roma, per l’occasione APP aveva richiesto di organizzare in aula consiliare – seppur con non molto anticipo – una lettura pubblica dei nomi delle vittime innocenti delle mafie, così come accadrà in tante città d’Italia insieme a istituzioni, associazioni, scuole e cittadini. Questo non è stato possibile perché nei fatti l’Aula Consiliare non è più gestita dalla presidenza ma dall’Università di Salerno. Non ci sarebbero stati i tempi utili per organizzare un incontro dall’alto valore simbolico utile alla riflessione su temi tanto delicati.