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Un allenatore deve essere tutto: un tattico, motivatore, leader, metodologo, psicologo. Ebbene in cinquantasette giorni, Michele Pazienza ha saputo coniugare ogni singolo fattore in un solo concetto: la mentalità vincente. Vincente non solo per i risultati in campo, chiaramente. La vittoria è una conseguenza di tante piccole battaglie vinte, dentro e fuori dal rettangolo verde. Oggi, finalmente, la squadra comincia a vincere anche nelle difficoltà. Il reparto difensivo completamente falcidiato dagli infortuni avrebbe mandato al tappeto moralmente chiunque. Chiunque, nessuno escluso. E invece, l’Avellino ha saputo lottare nelle difficoltà insieme al tecnico ed il suo staff. In tali difficoltà, il branco ha fatto quadrato rispondendo presente a tutte le esigenze di Pazienza.

La riprova è arrivata anche nel match di Coppa Italia di Serie C vinto con il Foggia, Jacopo Dall’Oglio si è sacrificato giocando da centrale difensivo. Ruolo mai, ripetiamo mai ricoperto. Nonostante ciò ci ha messo carattere, grinta e soprattutto spirito di sacrificio. “Mi sento di ringraziarlo perché mi ha dato tantissima disponibilità quando gli ho chiesto di giocare in ruolo dove non l’aveva mai fatto“, così il tecnico nel post gara. E’ solo uno dei tanti esempi di un gruppo che con il passare del tempo è diventato un branco affiatato. Bravo il tecnico di San Severo a motivare chiunque vada in campo, titolare o non. La riprova nelle parole dei singoli da Gori, Marconi fino a Tozaj che ha trovato il suo primo gol tra i professionisti contro il Foggia.

Oggi quella squadra che in estate faticava ad organizzarsi, faceva storcere il naso ma soprattutto che ha perso le prime due gare oggi ha voltato pagina. E’ chiaro il percorso è lungo, anzi lunghissimo. Pazienza ha predicato equilibrio, senza nascondersi. La vittoria di Catania, arrivata dopo 75 anni o i risultati delle ultime settimane hanno riacceso la fiamma dell’entusiasmo del popolo irpino. Ma tutto va fatto passo dopo passo. Serve Pazienza, ecco il gioco di parole è voluto. E’ chiaro tutti, nessuno escluso vuole il ritorno nel calcio del conta, dopo anni di sofferenze. Lo sa bene Pazienza o la stessa società. L’obiettivo è quello lì. Servirà battagliare partita dopo partita, contro tutti.  Sta di fatto che il tecnico di San Severo è stato in grado di venire a capo di una situazione diventata particolarmente complicata ad inizio campionato, dopo le due sconfitte di fila con Latina e Juve Stabia. Ora un’escalation di risultati condita da quel pizzico di intuizione che cambia in positivo le partite e rende l’Avellino duro a morire.