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Montefusco (Av)  –  Continua con successo la rassegna di arte e cultura organizzata dall’Associazione Culturale «MALKUTH». Ottimi consensi ha fatto registrare il concerto tenuto, nella suggestiva cornice di Palazzo Giordano a Montefusco, dal Quartetto formato da Dina Camerlengo, pianoforte; Cristina Cavaiuolo, violino; Umberto Camerlengo, viola ed Emilio Mottola, violoncello.

Singolarmente come in assieme, eccellenti per tecnica, timbrica e intelligenza analitica, i quattro interpreti hanno eseguito un programma di forte impatto che spazia dal romanticismo schumaniano al tardo romanticismo di Brahms e Mahler, proponendo tre autentici capolavori cameristici tra loro interconnessi: dal «Quartetto per pianoforte in Mi bemolle maggiore, op. 47» di Robert Schumann (1810-1856) al «Quartetto in la minore per pianoforte e archi» di Gustav Mahler (1860-1911), passando per il «Quartetto per pianoforte n. 3 in do minore, op. 60» di Johannes Brahms (1833-1897).

I musicisti hanno reso un’interpretazione aderente tanto all’incanto tematico del freschissimo primo tempo del quartetto di Schumann, quanto allo scherzo con doppio trio e l’andante cantabile, struggente nella sua propensione ai salti di settima; così come al finale, il cui incedere è condotto alla vittoria dallo zampillante gioco pianistico. Ben evidenziato, inoltre, il carattere drammatico e appassionato del Quartetto in do minore op. 60 di Brahms, pagina che si rifà agli anni tormentati della vita del musicista amburghese. Il concerto si è chiuso con il Quartetto con pianoforte in la minore, unico lavoro cameristico senza canto che ci rimane di Gustav Mahler, nonché la sua prima opera nota, composta quando ancora era studente a Vienna. L’opera è incompiuta, per cui ce ne resta il primo tempo completo e uno schizzo del secondo. Il primo movimento, con indicazione Nicht zu schnell, in tedesco «non troppo veloce», dura solitamente tra i 10 e i 15 minuti. Dopo aver scritto anche una ventina di battute del movimento successivo (verosimilmente uno Scherzo), interrompe per sempre la redazione del lavoro, che è rimasto conosciuto perciò col titolo di Quartettsatz (Tempo di Quartetto), limitato ovviamente al movimento iniziale.

Il prossimo concerto vedrà impegnato un duo molto apprezzato ed insolito, formato dall’arpista Nicoletta Sanzin e dalla violinista Liliana Bernardi (mese di aprile).