In occasione di un confronto tenuto ad Avellino alla presenza dell’eurodeputata Lucia Annunziata ( CLICCA E LEGGI QUI) era presenti anche i deputati Toni Ricciardi del Pd e Michele Gubitosa del M5S che hanno espresso le loro posizioni in vista delle prossime regionali.
Gubitosa chiarisce in premessa “Sappiamo che all’interno della coalizione del centrosinistra c’è chi propone che il Movimento 5 Stelle possa esprimere il candidato presidente. Tuttavia, come ho sempre detto in questi mesi, settimane e giorni, questo non è ancora il momento di parlare né di chi esprimerà il candidato presidente né di fare nomi. In questo momento stiamo discutendo di contenuti, di temi e di ciò che è necessario fare per la nostra regione. Dopodiché arriverà anche il momento in cui si parlerà di nomi, di candidature e di a chi spetterà indicarle.
E se è vero che non è ancora il momento dei nomi, sembra che la contesa tra il governatore uscente De Luca e la Segretaria dem Schlein coinvolga anche Fico, con la segretaria che avrebbe contrapposto Sarracino e Ruotolo. Potrebbero essere nomi su cui convergere?
“Guardi, lei ha fatto dei nomi che, tranne Fico, sono tutti appartenenti a un altro partito, il Partito Democratico, non al Movimento 5 Stelle. Solo Fico, ovviamente, è del nostro Movimento. Però io non lo includerei in questa discussione interna al PD.
Noi parliamo con il Partito Democratico in quanto partito, non entriamo nelle dinamiche interne degli altri.
Quello che accade dentro il PD non è un problema nostro. Abbiamo molto rispetto per le questioni interne di ciascun partito, e lasciamo che le risolvano al loro interno.
In questo momento, i nomi che ha fatto — De Luca, Ruotolo, eccetera — sono una questione interna al PD. Noi dialoghiamo con il Partito Democratico come soggetto politico.
Se De Luca ha un problema, ne parlerà all’interno del suo partito. Così come, se domani mattina Gubitosa dovesse avere un problema nel Movimento 5 Stelle, non è che il PD parlerebbe con Gubitosa: parlerebbe con il Movimento. Quindi, ognuno a casa propria gestisce le proprie questioni come meglio crede”.
Più conciliante la posizione di Riccardi: “La direzione è chiaramente quella di trovare la convergenza più ampia possibile. E credo che si stia lavorando in questa direzione, non solo in Campania ma anche a livello nazionale, perché bisogna ragionare in un’ottica nazionale. Sono sei le regioni che andranno al rinnovo, e la Campania è una di queste. Quindi, il tavolo è nazionale, e si sta lavorando a uno schema ampio, condiviso, su scala nazionale”.
E sul tormentone “De Luca sì” o “De Luca no”, Riccardi chiarisce come “Il Governatore uscente farà sicuramente parte del processo, darà una mano — ne sono convinto. L’ha sempre data al partito e continuerà a farlo.
Non vedo un “unicum” esclusivo in lui: ci sono figure di spicco anche altrove, come Emiliano in Puglia, e tanti altri in giro per l’Italia.
E sullo stato di salute del Pd campano: “Se si arriva al commissariamento, significa evidentemente che qualcosa non ha funzionato. Il commissariamento è materia di direzione nazionale, e al momento, sul tavolo nazionale, non è in programma alcun congresso.
Credo però che debba esserci adeguata sensibilità e attenzione nel coinvolgere sempre tutti, a partire sicuramente dal buon governo garantito da Vincenzo De Luca in questi anni.
Dopodiché, la politica è fatta di convergenze. E il momento che stiamo vivendo, nel Paese, è molto, molto delicato. Le regioni al voto sono sei — lo ripeto — e la Campania è una di esse”.