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Avellino – Una infermiera si è autodenunciata subito, ma sono quattro, in tutto, quelle che oggi rischiano la sospensione dal servizio. E’ il caso delle due neonate scambiate alla nascita e che per due giorni sono state allattate da madri diverse. Il caso è finito alla ribalta nazionale, ora una commissione esterna sta valutando la posizione delle infermiere che erano di turno quel lunedì, mentre la Procura della Repubblica,dovrà decidere se aprire un fascicolo d’inchiesta.

I fatti si sono verificati lunedì scorso, quando, presso la Clinica Malzoni di Avellino, due giovani madri hanno messo al mondo due bambine. Nonostante i protocolli e il rispetto delle Linee Guida, relativamente l’uso del braccialetto per il match madre-figlia, le due neonate sono state scambiate e affidate per due giorni a madri diverse.

Ad accorgersene, a distanza di 48 ore, una delle due giovani coppie, che all’atto delle dimissioni, mentre stavano preparando i bagagli per tornare a casa, hanno notato che il braccialetto della piccola era di colore diverso da quello che era stato assegnato alla mamma. Fatto che è stato posto all’attenzione dei medici, che hanno ammesso immediatamente l’errore, scusandosi con le famiglie. Ma una delle giovani coppie ha presentato una denuncia presso la Squadra Volanti della Questura di Avellino.

La Clinica Malzoni, attraverso un comunicato ufficiale, ha ammesso le proprie responsabilità evidenziando che si è trattato di un errore umano e tenendo a sottolineare che le procedure erano stato eseguite in maniera corretta, rispettando anche quelle che sono le linee guida relative gli elementi identificativi puerpera-neonato atti ad individuare la diade.

Il caso,però, è diventato di clamore nazionale. A “Pomeriggio Cinque”, al microfono dell’inviata di Barbara D’Urso, il primario del reparto ha rinnovato le scuse alle famiglie parlando di mero “errore umano. Su 120mila parti non era mai accaduto”. Stando alla ricostruzione fatta dal medico, le procedure – che all’interno della Clinica sono molto rigide – sono state rispettate, lo scambio è avvenuto “al momento della vestizione” e così le due neonate sono state sistemate in culle diverse. “Abbiamo verificato nuovamente il rispetto delle Linee Guida – ha spiegato il dottor Izzo – e il braccialetto applicato a mamma e figlio alla nascita era corretto. L’infermiera – dice – si è autodenunciata immediatamente”. Ora bisognerà attendere le decisioni della commissione esterna e quelle della Procura.